Codice Civile art. 332 - Reintegrazione nella responsabilità genitoriale (1) (2).

Giusi Ianni

Reintegrazione nella responsabilità genitoriale (1) (2).

[I]. Il giudice può reintegrare nella responsabilità genitoriale (2) il genitore che ne è decaduto [330], quando, cessate le ragioni per le quali la decadenza è stata pronunciata, è escluso ogni pericolo di pregiudizio per il figlio [38, 51 att.].

(1) Articolo così sostituito dall'art. 154 l. 19 maggio 1975, n. 151.

(2) L'art. 51, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito alla parola «potestà», le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014.

Inquadramento

L'adozione di un provvedimento di decadenza dalla responsabilità genitoriale non comporta l'estinzione della potestà medesima, ma una sua sospensione a tempo indeterminato, potendo il genitore essere reintegrato nel suo esercizio al cessare delle ragioni che avevano portato alla statuizione ablatoria, sempre che sia escluso ogni residuo pericolo di pregiudizio per il figlio (Cass. n. 5256/2018).

La reintegrazione dalla responsabilità genitoriale

Sulla base della lettera dell'art. 332, deve ritenersi che ai fini della reintegra nella responsabilità genitoriale non sia sufficiente la mera cessazione della ragione che aveva determinato l'adozione della relativa statuizione, occorrendo, altresì, una prognosi positiva circa la mancanza di pericoli di pregiudizio futuri per il figlio. La reintegra, in ogni caso, fa riacquistare al genitore tutti i diritti connessi alla responsabilità genitoriale, inclusa la titolarità dell'usufrutto legale.

Profili processuali

La competenza a deliberare la reintegra spetta al Tribunale per i minorenni, ai sensi dell'art. 38 disp. att. c.c. e le relative statuizioni, secondo diverse pronunce della giurisprudenza di legittimità, non sono ricorribili per Cassazione, in quanto espressione di giurisdizione volontaria non contenziosa e insuscettibili di acquistare autorità di giudicato (Cass. n. 14091/2009; Cass. n. 18562/2016). Deve, tuttavia, prendersi atto dell'arresto delle Sezioni Unite che ha affermato la ricorribilità per Cassazione dei provvedimenti emessi dalla Corte d'Appello in sede di reclamo avverso provvedimenti "de potestate", emessi dal giudice minorile ai sensi degli artt. 330 e 333, in quanto idonei al giudicato "rebus sic stantibus" e, quindi, non revocabili o modificabili dal giudice che li ha emessi, salva la sopravvenienza di fatti nuovi (Cass. S.U., n. 32359/2018), quale principio che sembra doversi estendere anche ai provvedimenti adottati ai sensi dell'art. 332.

Bibliografia

Bellelli, I doveri del figlio verso i genitori nella legge di riforma della filiazione, in Dir. famiglia fasc.2, 2013, 645; Buffone, Le novità del «decreto filiazione», Milano, 2014, 1 e ss.; Collura-Zatti, Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012, 1449 e ss; Dogliotti, La filiazione fuori dal matrimonio, Milano, 2015, 197 e ss.; Figone, La riforma della filiazione e della responsabilità genitoriale, Torino, 2014, 1 e ss.; Montecchiari, La potestà dei genitori, Milano, 2006, 223 e ss; Ruscello, La potestà dei genitori. Usufrutto legale, Milano, 2010, 1 e ss.

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