Codice Civile art. 356 - Donazione o disposizione testamentaria a favore del minore.Donazione o disposizione testamentaria a favore del minore. [I]. Chi fa una donazione o dispone con testamento a favore di un minore, anche se questi è soggetto alla responsabilità genitoriale, può nominargli un curatore speciale per l'amministrazione dei beni donati o lasciati [366] (1). [II]. Se il donante o il testatore non ha disposto altrimenti, il curatore speciale deve osservare le forme stabilite dagli articoli 374 e 375 per il compimento di atti eccedenti l'ordinaria amministrazione. [III]. Si applica in ogni caso al curatore speciale l'articolo 384. (1) Comma così modificato dall'art. 146 l. 24 novembre 1981, n. 689. L'art. 59, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito alle parole «potestà dei genitori», le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. InquadramentoLa ratio della disposizione è quella di consentire la liberalità in favore del minore anche in presenza di situazioni di sfiducia del donante o del testatore verso il soggetto che dovrà amministrare i beni del beneficiario fino alla maggiore età (genitore esercente la responsabilità genitoriale o tutore). È consentito, quindi, al testatore o al donante nominare un curatore speciale per la gestione dei beni lasciati o donati. La nomina di un curatore speciale a fronte dell'atto di liberalità in favore del minoreSecondo la giurisprudenza, l'art 356 — che consente a chi compie una donazione o dispone per testamento a favore di un minore, di nominargli un curatore speciale per l'amministrazione dei beni donati o lasciati — introducendo una deroga alla regola generale per cui la rappresentanza dei minori e l'amministrazione dei loro beni competono al genitore esercente la responsabilità genitoriale, integra una norma eccezionale e di stretta interpretazione e non è, pertanto, applicabile a casi simili, quali ad esempio la donazione indiretta in favore del minore (Cass. n. 423/1975). Il curatore speciale nominato ai sensi dell'art 356, in ogni caso, interviene solo dopo che l'eredità o la donazione siano state accettate da parte del legale rappresentante del minore e la sua attività è sottoposta alla vigilanza del giudice tutelare, che può revocarlo o sospenderlo in forza dell'art. 384, espressamente richiamato dall'art 356. La nomina del curatore speciale contenuta nel testamento o nel contratto di donazione è, invece, efficace ex se, senza necessità di un provvedimento del giudice tutelare (come è, invece, per la designazione del tutore fatta dal genitore nel testamento). Può accadere, tuttavia, che il curatore designato dal testatore o dal donante non voglia accettare l'incarico: in questo caso, secondo la dottrina, l'amministrazione dei beni oggetto della liberalità competerà al legale rappresentante del minore, salvo che risulti esplicitamente la volontà del testatore o del donante di escludere il genitore o il tutore dall'amministrazione di quei beni, poiché in questo caso sarà in facoltà del giudice tutelare nominare un diverso amministratore (Jannuzzi, 185). La dispensa di cui al secondo comma dell'art. 356I poteri concessi dall'art. 356 al disponente non si limitano alla facoltà di nomina del curatore speciale, potendo egli anche esonerare il curatore dall'osservanza delle «forme stabilite dagli artt. 374 e 375 c.c. per il compimento degli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione». Ciò trae fondamento, secondo la dottrina, dalla particolare fiducia nel curatore che muove il disponente, che può portarlo anche a ritenere superflua l'autorizzazione del giudice tutelare per il compimento di atti di straordinaria amministrazione sui beni oggetto del lascito. Non si può, tuttavia, prescindere dall'autorizzazione richiesta dall'art. 747 c.p.c.per l'alienazione dei beni ereditari, posto che la volontà del disponente non può infatti pregiudicare gli interessi patrimoniali dei creditori ereditari alla conservazione delle loro ragioni verso l'eredità (Carlini, La figura del curatore speciale ai sensi dell'art. 356 cod. civ., in Riv. notariato, fasc. 3, 2002, 595). BibliografiaCividali, La tutela. un istituto da rinnovare e adeguare a nuove realtà, in Dir. famiglia, fasc.2, 2003, 453; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 259 e ss.; Veronesi, Titolo del Libro: L'intervento del giudice nell'esercizio della potestà dei genitori, Milano, 2008, 178 e ss. |