Codice Civile art. 421 - Decorrenza degli effetti della interdizione e dell'inabilitazione.

Giusi Ianni

Decorrenza degli effetti della interdizione e dell'inabilitazione.

[I]. L'interdizione e l'inabilitazione producono i loro effetti dal giorno della pubblicazione della sentenza [427], salvo il caso previsto dall'articolo 416.

Inquadramento

La sentenza dichiarativa dell'interdizione o dell'inabilitazione produce effetto dal giorno della sua pubblicazione, salva la disciplina derogatoria di cui all'art. 416 c.c. per il caso in cui l'interdizione o inabilitazione venga pronunciata nei confronti di minore non emancipato durante l'ultimo anno della minore età. Essa, quindi, non ha mai effetto retroattivo.

La sentenza di interdizione o inabilitazione e la decorrenza dei suoi effetti

La sentenza che decide sulla domanda di interdizione o inabilitazione è adottata dal Tribunale con sentenza collegiale, ai sensi dell'art. 50-bis c.p.c. e, qualora la domanda sia accolta e sia dichiarata l'interdizione o l'inabilitazione, la relativa pronuncia produce i suoi effetti dalla data della pubblicazione, salvo che l'interdizione o inabilitazione venga pronunciata nei confronti di minore nell'ultimo anno della minore età, perché in questo caso, ai sensi dell'art. 416, gli effetti sono differiti al compimento effettivo della maggiore età dell'interdetto o inabilitato (fino a quel momento legalmente rappresentato dal genitore o dal tutore).

Fino al momento della pubblicazione il soggetto manterrà, quindi, la piena capacità di agire, salvo che sia stato nominato un tutore o curatore provvisorio (Cass. n. 7477/2011), così come rimarranno validi gli atti giuridici da tale soggetto posti in essere nelle more della pubblicazione della decisione. La sentenza è impugnabile secondo le regole generali e passa in giudicato formale ex art. 324 c.p.c. se non impugnata nei termini di legge. È sempre possibile, tuttavia, la revoca dell'interdizione o inabilitazione qualora cessi la causa che ha legittimato l'adozione della relativa pronuncia (art. 429), così come il passaggio in giudicato del rigetto non preclude la riproposizione della domanda al mutare della situazione di fatto riguardante l'interdicendo o l'inabilitando (Cass. n. 1770/2012).

Bibliografia

Bonilini-Chizzini, L'amministrazione di sostegno, Padova, 2007, 1 e ss.; Buffone, Volontaria giurisdizione. Tutela dei soggetti deboli, Milano, 2012, 1 e ss.; Correnti, Fineschi, Frati, Gulino, Direttive anticipate di trattamento e amministrazione di sostegno: la corte di cassazione richiede lo stato d'incapacità attuale e non futuro, in Resp. civ. e prev., fasc. 2, 2014, 695; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 319 e ss.; Tagliaferri, L' amministrazione di sostegno nell'interpretazione della giurisprudenza, Piacenza, 2010, 1 e ss.

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