Codice Civile art. 432 - Inabilitazione nel giudizio di revoca dell'interdizione.Inabilitazione nel giudizio di revoca dell'interdizione. [I]. L'autorità giudiziaria che, pur riconoscendo fondata l'istanza di revoca dell'interdizione, non crede che l'infermo abbia riacquistato la piena capacità, può revocare l'interdizione e dichiarare inabilitato l'infermo medesimo. [II]. Si applica anche in questo caso il primo comma dell'articolo precedente. [III]. Gli atti non eccedenti l'ordinaria amministrazione, compiuti dall'inabilitato dopo la pubblicazione della sentenza che revoca l'interdizione, possono essere impugnati solo quando la revoca è esclusa con sentenza passata in giudicato. InquadramentoIl giudice che pronuncia la revoca dell'interdizione deve dichiarare inabilitato l'infermo qualora ritenga che, pur essendo venuta meno la causa che aveva legittimato la pronuncia di interdizione, egli non abbia ancora riacquistato la piena capacità di curare i propri interessi. L'inabilitazione a seguito di revoca dell'interdizioneLa norma deve essere letta in coordinato con l'art. 429 il quale, all'ultimo comma, all'esito delle modifiche apportate dalla l. n. 6/2004, dispone che se nel corso del giudizio per la revoca dell'interdizione o dell'inabilitazione appare opportuno che, successivamente alla revoca, il soggetto sia assistito dall'amministratore di sostegno, il Tribunale, d'ufficio o su istanza di parte, dispone la trasmissione degli atti al giudice tutelare. Il giudice della revoca, quindi, a fronte di una capacità ancora non piena del soggetto già interdetto per la sua infermità mentale, deve dichiararne l'inabilitazione solo ove ritenga non sufficiente per la sua tutela l'amministrazione di sostegno, dovendo, altrimenti, rimettere gli atti al giudice tutelare per i provvedimenti di competenza. Anche qualora il Tribunale, contestualmente alla revoca, dichiari inabilitato l'infermo, gli effetti della pronuncia si produrranno dal passaggio in giudicato della sentenza medesima. Tuttavia, ove nelle more tra la pubblicazione della sentenza di revoca e il suo passaggio in giudicato l'inabilitato-già interdetto compia autonomamente atti di straordinaria amministrazione gli stessi saranno annullabili solo ove la revoca venga esclusa con sentenza passata in giudicato (restando, in caso contrario, definitivamente validi). BibliografiaBonilini-Chizzini, L'amministrazione di sostegno, Padova, 2007, 1 e ss.; Buffone, Volontaria giurisdizione. Tutela dei soggetti deboli, Milano, 2012, 1 e ss.; Correnti, Fineschi, Frati, Gulino, Direttive anticipate di trattamento e amministrazione di sostegno: la corte di cassazione richiede lo stato d'incapacità attuale e non futuro, in Resp. civ. e prev., fasc. 2, 2014, 695; Jannuzzi, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004, 319 e ss.; Tagliaferri, L' amministrazione di sostegno nell'interpretazione della giurisprudenza, Piacenza, 2010, 1 e ss. |