Codice Civile art. 447 - Inammissibilità di cessione e di compensazione.InquadramentoLa norma in commento pone la regola dell'incedibilità del credito alimentare e vieta, altresì, al soggetto obbligato di opporre la compensazione all'altra parte, anche relativamente a prestazioni arretrate. Il divieto di cessione e di compensazione dell'obbligazione alimentareIl divieto di cessione del credito alimentare trova la sua ratio nel carattere strettamente personale della relativa obbligazione, coerentemente alla disciplina generale dettata dall'art. 1260. Dal divieto di cessione deriva, altresì, la nullità di eventuali atti di disposizione del credito alimentare (ad esempio, rinunce o transazioni). Si è, altresì, escluso che il credito alimentare possa essere oggetto di azione surrogatoria da parte dei creditori dell'avente diritto, proprio in ragione della sua indisponibilità da parte del titolare (TAR Milano, n. 2121/2013). Quanto, invece, al divieto di compensazione, l'estensione anche alle prestazioni arretrate soddisfa, secondo la dottrina, l'esigenza di sfavorire comportamenti dilatori nell'adempimento (Dogliotti, in Tr. C.M., 1994,149). La disciplina di cui all'art. 447, secondo la giurisprudenza di legittimità, deve ritenersi norma di «ius singulare», come tale inapplicabile alle obbligazioni alimentari sorte non «ex lege», ma in via convenzionale (Cass. n. 10362/1997). Il carattere sostanzialmente alimentare dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge e dei figli, anche maggiorenni, ha portato, invece, ad estendere anche a tale provvedimento la disciplina di cui all'art. 447 (Cass. n. 13609/2016; Cass. n. 11689/2018). Con un recente arresto la Suprema Corte ha, invece, escluso che la natura alimentare possa riconoscersi anche al mantenimento in favore del coniuge, che trova la sua fonte legale nel diritto all'assistenza materiale inerente al vincolo coniugale e non nell'incapacità della persona che versa in stato di bisogno e non è in grado di provvedere materialmente a sé. Ne deriva la compensabilità del credito al mantenimento del coniuge, non essendo per tale credito operante il divieto dell'art. 447, comma 2 (Cass n. 9686/2020).
BibliografiaAuletta, Alimenti, in Enc. dir., Roma, 1988, 2; Rolando, Alimenti e mantenimento nel diritto di famiglia. Tutela civile, penale, internazionale, Milano, 2006, 1 e ss.; Trabucchi, Gli affini del divorziato, un rapporto che non ha senso, in Giur. it. 1978, I, 1, 518; Trabucchi, Alimenti, in Nss. D.I., Torino, 1979. |