Codice Civile art. 448 bis - Cessazione per decadenza dell'avente diritto dalla responsabilità genitoriale sui figli (1) (2).

Giusi Ianni

Cessazione per decadenza dell'avente diritto dalla responsabilità genitoriale sui figli (1) (2).

[I]. Il figlio, anche adottivo, e, in sua mancanza, i discendenti prossimi non sono tenuti all'adempimento dell'obbligo di prestare gli alimenti al genitore nei confronti del quale è stata pronunciata la decadenza dalla responsabilità genitoriale (2) e, per i fatti che non integrano i casi di indegnità di cui all'articolo 463, possono escluderlo dalla successione.

(1) Articolo inserito dall'art. 1, l. 10 dicembre 2012, n. 219.

(2) L'art. 66, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito, nella rubrica e nel testo, la parola: «potestà» con le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014.

Inquadramento

La norma in commento è stata introdotta dalla l. n. 219/2012 ed ha configurato una causa di cessazione dell'obbligo alimentare gravante sul figlio, anche adottivo, rispetto al genitore nei confronti del quale sia stata pronunciata la decadenza dalla responsabilità genitoriale. Si è introdotta, inoltre, la possibilità per il figlio, anche adottivo, di escludere dalla successione il genitore anche per fatti non integranti i casi di indegnità di cui all'art. 463.

La cessazione dell'obbligo alimentare per decadenza dalla responsabilità genitoriale

La norma in commento contiene due precetti: l'uno relativo all'estinzione dell'obbligo alimentare gravante sul figlio in favore del genitore nei cui confronti sia stata pronunciata la decadenza dalla responsabilità genitoriale e l'altro attributivo al figlio della facoltà di escludere il genitore dalla successione in presenza di determinati presupposti. Nel primo caso, sia che la decadenza sia stata pronunciata ex art. 330 sia che si tratti di decadenza conseguente a sentenza penale ex art. 34 c.p., viene meno l'obbligo in capo ai figli di versare gli alimenti al genitore.

Peraltro, con ordinanza del 28 novembre 2014 il Tribunale di Brescia ha sollevato questione di legittimità costituzionale della nuova norma nella parte in cui non consente al giudice di pronunciare la cessazione dell'obbligo alimentare del figlio anche in presenza di violazioni reiterate dei doveri inerenti la responsabilità genitoriale da parte del genitore, a cui non abbia fatto seguito una pronuncia di decadenza da parte dell'autorità giudiziaria. La questione è stata, tuttavia, ritenuta manifestamente inammissibile dal giudice delle leggi (Corte cost. n. 34/2016).

L'esclusione del genitore dalla successione

Il novellato art. 448-bis introduce, altresì, la possibilità per il figlio, anche adottivo, di escludere dalla successione il genitore che si sia reso responsabile di fatti non comportanti indegnità a succedere ai sensi dell'art. 463. Trattasi di norma di non facile interpretazione, in quanto letteralmente intesa essa sembra fare riferimento al genitore dichiarato decaduto dalla responsabilità genitoriale; ciò, tuttavia, la renderebbe difficilmente coordinabile con l'art. 463, che, a seguito delle modifiche apportate dalla l. n. 137/2005, esclude già dalla successione come indegno chi, essendo decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta ai sensi dell'art. 330, non sia stato reintegrato nella responsabilità genitoriale alla data di apertura della successione stessa.

Secondo alcuni autori, quindi, il nuovo art. 448-bis potrebbe trovare applicazione solo nei casi di decadenza della responsabilità genitoriale non pronunciata ai sensi dell'art. 330, perché conseguente a condanna penale ai sensi dell'art. 34 c.p. Altri autori, invece, hanno ritenuto di interpretare la norma nel senso di consentire l'esclusione dalla successione del genitore anche fuori del caso di decadenza dalla responsabilità genitoriale, in presenza di non meglio tipizzati comportamenti pregiudizievoli tenuti dal genitore nei suoi confronti (che non abbiano, cioè, condotto a una pronuncia di decadenza dalla responsabilità genitoriale, ma solo, ad esempio, ad una pronuncia limitativa ex art. 333). La norma, in ogni caso, appare significativa perché legittima una forma piena di diseredazione, che può colpire anche la quota di riserva del genitore.

Bibliografia

Auletta, Alimenti, in Enc. dir., Roma, 1988, 2; Rolando, Alimenti e mantenimento nel diritto di famiglia. Tutela civile, penale, internazionale, Milano, 2006, 1 e ss.; Trabucchi, Gli affini del divorziato, un rapporto che non ha senso, in Giur. it. 1978, I, 1, 518; Trabucchi, Alimenti, in Nss. D.I., Torino, 1979.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario