Codice Civile art. 502 - Pagamento dei creditori e dei legatari.

Mauro Di Marzio

Pagamento dei creditori e dei legatari.

[I]. Divenuto definitivo lo stato di graduazione [501] o passata in giudicato la sentenza [324 c.p.c.] che pronunzia sui reclami, l'erede deve soddisfare i creditori e i legatari in conformità dello stato medesimo. Questo costituisce titolo esecutivo contro l'erede [474 c.p.c.].

[II]. La collocazione dei crediti condizionali non impedisce il pagamento dei creditori posteriori, sempre che questi diano cauzione [1179].

[III]. I creditori e i legatari che non si sono presentati hanno azione contro l'erede solo nei limiti della somma che residua dopo il pagamento dei creditori e dei legatari collocati nello stato di graduazione [508 3]. Questa azione si prescrive in tre anni dal giorno in cui lo stato è divenuto definitivo o è passata in giudicato la sentenza che ha pronunziato sui reclami, salvo che il credito sia anteriormente prescritto [495, 2934 ss.].

Inquadramento

Una volta che lo stato di graduazione sia divenuto definitivo si apre l'ultima fase della liquidazione concorsuale, costituita dal pagamento dei creditori e legatari: ed in ciò si realizza lo scopo della procedura. L'erede beneficiato non potrebbe invece effettuare pagamenti prima del momento indicato, salvo non si tratti di pagamenti in favore di creditori privilegiati o ipotecari, pena la decadenza dal beneficio, ex art. 505. Resta inteso che sono sempre ammessi i pagamenti fatti dall'erede beneficiato con denaro proprio, con conseguente surrogazione legale ex art. 1203, n. 4.

Lo stato di graduazione diviene definitivo in due modi: o per la mancata proposizione di reclami, o per il passaggio in giudicato della sentenza che pronuncia sui reclami. Dopo che esso è divenuto definitivo, l'erede beneficiato deve provvedere ad estinguere le passività ereditarie, dandogli puntuale esecuzione (quantunque non abbia ancora accertato di non avere subito lesione di legittima: Cass. n. 143/1975). Lo stato di graduazione ormai definitivo, infatti, costituisce titolo esecutivo contro l'erede.

Ciò significa che l'erede beneficiato risponderà nei limiti dell'asse ereditario (intra vires), ma anche con i propri beni, mentre egli risponde di regola intra vires e cum viribus (Ferri, in Comm. S. B., 419).

Crediti condizionali

I crediti condizionali vanno collocati nello stato di graduazione. Tuttavia, non possono essere pagati i creditori il cui credito sia sottoposto a condizione sospensiva, salvo che non prestino una garanzia, secondo quanto dispone l'art. 1179 (Natoli, 303). In caso contrario il credito va accantonato, in attesa della garanzia. Argomentando dall'art. 1356, inoltre, si è ritenuto che la garanzia debba essere prestata anche dal creditore che vanti un credito sottoposto a condizione risolutiva (Natoli, 303; Ferri, in Comm. S. B., 420).

La ripartizione del residuo

A differenza di quanto prescrive l'art. 495, comma 2, il quale, nell'ambito della liquidazione individuale, ammette l'azione di regresso dei creditori insoddisfatti nei confronti dei legatari, la disposizione in esame non prevede alcuna forma di tutela dei primi successiva all'effettuazione dei pagamenti. Essi sono preferiti ai legatari nella formazione dello stato di graduazione, ai sensi dell'art. 499, comma 2, ed in ciò godono di una forma di tutela preventiva. Ma, una volta che i creditori non abbiano depositato le dichiarazioni di credito, non possono che imputare a se stessi la loro sorte e non dispongono di alcun rimedio, se non quello di partecipare alla distribuzione del residuo.

La medesima sorte tocca ai creditori privilegiati, potendo, peraltro, far valere il loro diritto di preferenza in quella sede, in confronto con gli altri creditori (Prestipino, 341; Ferri, in Comm. S. B., 421).

Quanto alla posizione dei creditori ipotecari, si è invece osservato che, per la loro posizione, non possono restare estranei alla liquidazione del bene su cui grava l'ipoteca, e quindi debbono necessariamente essere inclusi nel piano di graduazione, prescindendo da una loro specifica dichiarazione. La pubblicità del loro diritto vale a rendere superflua la dichiarazione (Ferri, in Comm. S. B., 421).

In giurisprudenza si osserva che anche lo Stato è esposto all'azione di cui all'art. 502, comma 3 (Cass. n. 2873/1989).

Quanto alle modalità di distribuzione del residuo, si è affermato che l'erede può distribuire il residuo senza rispettare alcun termine, a misura che gli aventi diritto si presentano e fino all'esaurimento delle somme di denaro rimaste in suo possesso (Prestipino, 341).

L'azione per partecipare alla distribuzione del residuo si prescrive in tre anni dal giorno in cui diviene definitivo il piano di graduazione o passa in giudicato la sentenza che pronunzia sui reclami contro di esso. Tuttavia, la norma fa salva l'ipotesi che il credito si sia anteriormente prescritto. E, in effetti, l'azione in esame è strumentale alla realizzazione del credito, sicché, venendo meno quest'ultimo, cade anche la prima (Prestipino, 341; Ferri, in Comm. S.B., 421).

Trascorso il triennio menzionato la procedura di liquidazione concorsuale ha termine.

Bibliografia

Azzariti, Martinez e Azzariti, Successioni per causa di morte e donazioni, Padova, 1973; Bianca, Cariota-Ferrara, Le successioni per causa di morte, Napoli, 1991; Di Marzio, L'accettazione dell'eredità con beneficio di inventario, Milano, 2013; Ferrario Hercolani, L'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, in Tratt. dir. successioni e donazioni diretto da Bonilini, I, Milano, 2009; Giannattasio, Delle successioni. Successioni testamentarie, Torino, 1961; Lorefice, L'accettazione con beneficio d'inventario, in Rescigno (a cura di), Successioni e donazioni, I, Padova, 1994; Natoli, L'amministrazione dei beni ereditari, II, L'amministrazione nel periodo successivo all'accettazione dell'eredità, Milano, 1969; Prestipino, Delle successioni in generale, in Comm. c.c. diretto da De Martino, Roma 1981; Ravazzoni, Beneficio di inventario, in Enc. giur., I, Roma, 1988; Zaccaria, Rapporti obbligatori e beneficio di inventario, Torino, 1994.

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