Codice Civile art. 514 - Rapporti tra creditori separatisti e non separatisti.

Mauro Di Marzio

Rapporti tra creditori separatisti e non separatisti.

[I]. I creditori e i legatari che hanno esercitato la separazione hanno diritto di soddisfarsi sui beni separati a preferenza dei creditori e dei legatari che non l'hanno esercitata, quando il valore della parte di patrimonio non separata sarebbe stato sufficiente a soddisfare i creditori e i legatari non separatisti.

[II]. Fuori di questo caso, i creditori e i legatari non separatisti possono concorrere con coloro che hanno esercitato la separazione; ma, se parte del patrimonio non è stata separata, il valore di questa si aggiunge al prezzo dei beni separati per determinare quanto spetterebbe a ciascuno dei concorrenti, e quindi si considera come attribuito integralmente ai creditori e ai legatari non separatisti [54 att.].

[III]. Quando la separazione è esercitata da creditori e legatari, i creditori sono preferiti ai legatari. La preferenza è anche accordata, nel caso previsto dal comma precedente, ai creditori non separatisti di fronte ai legatari separatisti [756].

[IV]. Restano salve in ogni caso le cause di prelazione [2741 ss.].

Inquadramento

La disposizione in commento disciplina gli effetti della separazione dei beni nei rapporti tra i creditori o legatari che l'abbiano chiesta e quelli che non l'abbiano fatto.

Quando il patrimonio ereditario non separato (su cui concorrono anche i creditori dell'erede) sarebbe stato sufficiente per soddisfare integralmente i creditori e i legatari non separatisti, il diritto di preferenza sui beni separati spetta ai soli creditori separatisti. In caso contrario il legislatore ha previsto per ragioni equitative, in forza del combinato disposto del comma 2 della norma in commento e dell'art. 54 disp. att., un congegno che da un lato mantiene fermo il principio secondo cui non compete nessuna causa di prelazione ai non separatisti e, dall'altro, accorda ai medesimi la possibilità di intervenire nel giudizio di esecuzione promosso dai creditori separatisti (Ferri, in Comm. S.B. 1968, 34). Difatti, qualora la parte del patrimonio ereditario non separato sia insufficiente al soddisfacimento dei creditori e dei legatari non separatisti, ai creditori separatisti spetta soltanto quanto essi avrebbero conseguito in base ad un'esecuzione concorsuale dell'eredità. Al prezzo ricavato dalla liquidazione dei beni separati si aggiunge il valore dei beni non separati e, su tale massa fittiziamente riunita, gli uni e gli altri vengono pagati, con la particolarità che i non separatisti debbono imputare alla loro quota tutto il valore dei beni non separati, dei quali, in realtà, potrebbero non aver beneficiato (Ferri, in Comm. S.B. 1968, 36). La ratio della disposizione sta dunque nel non pregiudicare eccessivamente non separatisti per l'incapienza del patrimonio dell'erede.

Ai sensi dell'ultimo comma della norma le regole così riassunte non interferiscono con l'applicazione di eventuali diritti di prelazione a favore di terzi o di creditori e legatari non separatisti, diritti che permangono anche nei confronti dei separatisti (Ferri, in Comm. S.B. 1968, 41; Prestipino, in Comm. De M. 1981, 385).

Il comma 3 della disposizione costituisce espressione del principio generale di prevalenza dei creditori ereditari nei confronti dei legatari. Perché il creditore non separatista possa prevalere sul legatario occorre che sia intervenuto nel giudizio esecutivo promosso dal legatario separatista ex art. 54 disp. att.

Bibliografia

:Azzariti G., Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990; Bianca C.M., Diritto civile, II, Milano, 1998; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1984; Ferrari, Separazione beni del defunto, in Enc. dir., XLI, 1989; Funaioli, Sulla separazione dei beni ereditari, Siena, 1948; Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, II, Milano, 1967.

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