Codice Civile art. 542 - Concorso di coniuge e figli (1).Concorso di coniuge e figli (1). [I]. Se chi muore lascia, oltre al coniuge, un solo figlio (2), a quest'ultimo è riservato un terzo del patrimonio ed un altro terzo spetta al coniuge. [II]. Quando i figli, sono più di uno, ad essi è complessivamente riservata la metà del patrimonio e al coniuge spetta un quarto del patrimonio del defunto. La divisione tra tutti i figli, è effettuata in parti uguali. (3) [III]. (4). (1) Articolo così sostituito dall'art. 178 l. 19 maggio 1975, n. 151. (2) L'art. 73, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha soppresso le parole: «legittimo o naturale,». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Precedentemente l'art. 1, comma 11, l. 10 dicembre 2012, n. 219 aveva disposto che nel codice civile, le parole: “figli legittimi” e “figli naturali”, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla parola: “figli” . (3) L'art. 73, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha soppresso le parole: «, legittimi o naturali». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Precedentemente l'art. 1, comma 11, l. 10 dicembre 2012, n. 219 aveva disposto che nel codice civile, le parole: “figli legittimi” e “figli naturali”, ovunque ricorrono, sono sostituite dalla parola: “figli” . (4) Comma abrogato dall'art. 73, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154. Il testo recitava: «Si applica il terzo comma dell'articolo 537». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. InquadramentoAnche la norma in commento è stata modificata per effetto della legge sullo stato unico di filiazione (l. n. 219/2012, la cui disciplina, che assicura la piena parità dei diritti, nelle successioni ab intestato, tra figli legittimi e figli nati fuori del matrimonio, deve essere applicata retroattivamente: Cass. n. 9066/2023) e del successivo decreto attuativo (d.lgs. n. 154/2013). Essa disciplina l'ipotesi che il de cuius lasci a succedergli il coniuge e uno o più figli: nel primo caso la quota di legittima del coniuge e del figlio è di un terzo ciascuno; nel secondo caso la legittima del coniuge di un quarto e quella dei figli di un mezzo. Per il principio di invariabilità delle quote di legittima v. subart. 538. Per l'imputazione del diritto di abitazione in favore del coniuge superstite v. sub art. 540. La citata riforma dello stato unico di filiazione ha comportato la soppressione del diritto di commutazione in precedenza previsto dal comma 3 attraverso il rinvio all'art. 537. BibliografiaAmadio, Azione di riduzione e liberalità non donative (sulla legittima «per equivalente»), in Riv. dir. civ., 2009, I, 683; Andrini, Legittimari, in Enc. giur., XXXI, Roma, 1993; Azzariti-Martinez-Azzariti, Successioni per causa di morte e donazioni, Padova, 1973; Bianca, La famiglia. Le successioni, Milano, 2001; Bianca, Invariabilità delle quote di legittima: il nuovo corso della cassazione e suoi riflessi in tema di donazioni e legati in conto di legittima, in Riv. dir. civ. 2008, 211; Bonilini, Manuale di diritto ereditario e delle donazioni, Torino, 2006; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1983; Carnevali, Sull'azione di riduzione delle donazioni indirette che hanno leso la quota di legittima, Studi in onore di L. Mengoni, I, Milano, 1995; Ieva, La novella degli artt. 561 e 563 cod. civ.: brevissime note sugli scenari teorico-applicativi, in Riv. not. 2005, 943;Perego, I presupposti della nascita dei diritti di abitazione e di uso a favore del coniuge superstite, in Riv. dir. civ. 1980, 712; Tamburrino, Successione necessaria (dir. priv.), in Enc. dir., XLIII, Milano, 1990, 1348. |