Codice Civile art. 572 - Successione di altri parenti.Successione di altri parenti. [I]. Se alcuno muore senza lasciare prole, né genitori, né altri ascendenti, né fratelli o sorelle o loro discendenti, la successione si apre a favore del parente o dei parenti prossimi [76], senza distinzione di linea [75]. [II]. La successione non ha luogo tra i parenti oltre il sesto grado [77]. InquadramentoLa disposizione in commento regola la successione dell'ultimo ordine di successibili (v. subart. 565). Gli altri parenti sono chiamati a succedere in mancanza dei successibili appartenenti agli ordini antecedenti (coniuge, discendenti, ascendenti, fratelli e sorelle). In tal caso l'eredità si devolve ai parenti di grado più vicino, con esclusione di quelli di grado ulteriore (Mengoni, in Comm. S. B., 1985, 109). Fra questi l'eredità è poi divisa in parti uguali. I parenti sono esclusi in caso di applicazione della rappresentazione a favore dei discendenti dei fratelli e sorelle del defunto, sebbene di grado parentale uguale o più lontano, e sono inoltre esclusi dal coniuge (Mengoni, in Comm. S. B., 1985, 104). Il contenuto della norma si è modificato in conseguenza della riforma dello stato unico di filiazione (l. n. 219/2012; d.lgs. n. 154/2013, la cui disciplina, che assicura la piena parità dei diritti, nelle successioni ab intestato, tra figli legittimi e figli nati fuori del matrimonio, deve essere applicata retroattivamente: Cass. n. 9066/2023). La parentela sorge ora sia in caso di filiazione avvenuta all'interno del matrimonio, sia in caso di filiazione avvenuta al di fuori di esso, sia in caso di adozione, esclusa l'adozione dei maggiori di età (art. 74). Ne consegue che il vincolo di parentela prescinde oggi dall'origine del rapporto di filiazione. BibliografiaBianca, Diritto Civile, 2, in La famiglia Le successioni, Milano, 2005; Capozzi, Successioni e donazioni, I, Milano, 2009. |