Codice Civile art. 669 - Frutti della cosa legata.

Mauro Di Marzio

Frutti della cosa legata.

[I]. Se oggetto del legato è una cosa fruttifera, appartenente al testatore al momento della sua morte, i frutti o gli interessi sono dovuti al legatario da questo momento [821].

[II]. Se la cosa appartiene all'onerato o a un terzo [651], ovvero se si tratta di cosa determinata per genere [653] o quantità, i frutti o gli interessi sono dovuti dal giorno della domanda giudiziale [163 c.p.c.] o dal giorno in cui la prestazione del legato è stata promessa, salvo che il testatore abbia diversamente disposto.

Inquadramento

Poiché nel caso di legato di cosa determinata la proprietà si trasmette dal testatore al legatario ipso iure al momento dell'apertura della successione, ai sensi dell'art. 649 (Cass. n. 25155/2010), è da tale momento che il legatario ha diritto a percepire i frutti della cosa. Perciò, in tema di legato, poiché il legatario acquista la proprietà del bene, ai sensi dell'art. 649, fin dal momento dell'apertura della successione, con la medesima decorrenza sono a lui dovute, altresì le somme corrispondenti alla fruttificazione dell'immobile, in caso di sua ritardata od omessa consegna (Cass. n. 25155/2010).

Lo stesso congegno trova applicazione nel caso di legato di un credito produttivo di interessi. I frutti maturati fino al giorno della morte del de cuius spettano invece all'erede (Masi, in Comm. S. B., 1979, 140).

In tal senso si trova affermato che i frutti naturali, al pari dei frutti civili, si acquistano giorno per giorno, e spettano, pertanto, all'erede fino alla morte del de cuius e, solo successivamente, al legatario, con la ripartizione dello insieme tra costoro, in proporzione della durata del rispettivo diritto, nell'ipotesi di cui all'art. 984, comma 2 (Cass. S.U., n. 1899/1964).

Per la disciplina dei frutti si rinvia all'art. 821.

Nei confronti del legatario, la circostanza che l'erede non abbia la materiale disponibilità della cosa legata è del tutto ininfluente, in quanto l'onere del legato grava sull'erede, salvo che il testatore abbia diversamente disposto. Pertanto il legatario ha diritto di ottenere dall'erede — ai sensi dell'art. 669 — i frutti della cosa legata e l'erede, qualora non abbia avuto la materiale disponibilità della cosa stessa, ha diritto di ripetere i frutti dal possessore di essa, secondo le regole sul possesso (Cass. n. 4329/1979).

Nel caso regolato dal comma 2, concernente il legato ad efficacia obbligatoria, frutti ed interessi sono dovuti dal giorno della domanda giudiziale o da quello in cui la prestazione del legato è stata promessa, salva la diversa volontà del testatore. Per domanda giudiziale si intende quella rivolta dal legatario all'onerato al fine di ottenere la consegna della cosa legata: il dato normativo sembra escludere il rilievo di ipotetici atti equipollenti. Quanto alla promessa della prestazione del legato, essa non richiede forme sacramentali.

Qualora la domanda di pagamento degli interessi legali sulla somma capitale, chiesta a titolo di legato avente per oggetto una somma di pari importo, non sia stata espressamente formulata dall'attore con riferimento anche alla disciplina di cui all'art. 669 — prevedente la decorrenza dei medesimi interessi dall'apertura della successione — gli interessi legali devono intendersi richiesti dalla data di notifica dell'atto introduttivo del giudizio; ne consegue che, a norma dell'art. 10, comma 2, c.p.c., per la determinazione del valore della causa ai fini della competenza, ci si deve riferire alla sola somma richiesta a titolo di capitale (Cass. n. 110/2009).

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990; Bonilini, Il legato, in Trattato delle successioni e delle donazioni, II, Milano, 2010; Capozzi, Successioni e donazioni, II, Milano, 1982; Caramazza, Delle successioni testamentarie, in Comm. cod. civ., diretto da De Martino, Roma, 1982;Cicu, Il testamento, Milano 1969; Gangi, La successione testamentaria, II, Milano, 1964; Genghini e Carbone, Le successioni per causa di morte, II, Padova, 2012; Giordano Mondello, Legato (dir. civ.), in Enc. dir., XXIII, Milano 1973, 719; Lops, Il legato, Trattato breve delle successioni e donazioni, diretto da Rescigno e coordinato da Ieva, I, Padova, 2010; Pugliatti, Delle successioni, Comm. D'Amelio-Finzi, Firenze, 1941.

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