Codice Civile art. 673 - Perimento della cosa legata. Impossibilità della prestazione.

Mauro Di Marzio

Perimento della cosa legata. Impossibilità della prestazione.

[I]. Il legato non ha effetto se la cosa legata è interamente perita durante la vita del testatore.

[II]. L'obbligazione dell'onerato si estingue se, dopo la morte del testatore, la prestazione è divenuta impossibile per causa a lui non imputabile [1256 ss.].

Inquadramento

La norma in commento stabilisce al comma 1 che la disposizione di legato rimane inefficace in caso di perimento integrale del suo oggetto durante la vita del testatore, qualunque ne sia stata la causa. Tale previsione si applica sia alle ipotesi di legato di cosa del testatore sia a quelle di legato di cosa dell'onerato o di un terzo (Genghini e Carbone, 1398; Masi, in Comm. S. B., 1979, 157). In particolare, nel primo caso, la disciplina in discorso si accorda con la previsione dell'art. 654, secondo cui, quando il testatore ha lasciato una sua cosa particolare, o una cosa determinata soltanto nel genere da prendersi dal suo patrimonio, il legato non ha effetto se la cosa non si trova nel patrimonio del testatore al tempo della sua morte. In dottrina è stata posta in evidenza l'improprietà della formulazione della norma, dal momento che, in caso di riferimento della cosa durante la vita del testatore, non ha senso discorrere di inefficacia del legato, non essendo esso venuto ad esistenza, stante l'originaria impossibilità della prestazione. La norma si applica anche al legato di credito che si sia estinto prima dell'apertura della successione (Gangi, 410).

Nel legato alternativo il perimento di uno degli oggetti dedotti nella relativa disposizione testamentaria non comporta l'estinzione dell'obbligazione dell'onerato, dato che la stessa viene a concentrarsi nella prestazione dell'altro, anche in virtù dell'art. 1288 (Genghini e Carbone, 1398). Nel legato con facoltà alternative (v. sub art. 665), invece, l'impossibilità della prestazione principale determina l'estinguersi dell'obbligazione.

Perché sussista non già un perimento totale, bensì parziale, la cosa deve essere sopravvissuta per «una parte che, sia pure in misura più limitata, sia idonea ad assolvere all'identica funzione che caratterizzava la cosa intera» (Masi, in Comm. S. B., 1979, 155). In caso di perimento parziale, la disposizione resta efficace per la parte che sia rimasta integra, con conservazione in capo al legatario del diritto a ricevere la parte della cosa legata che non sia andata distrutta (Giordano Mondello, 719; Masi, in Comm. S. B., 1979, 156).

Qualora il perimento sia dovuto a colpa dell'onerato o di un terzo, ed abbia avuto luogo prima dell'apertura della successione, al legatario non compete l'azione di risarcimento del danno che spettava al testatore e che costui non abbia esercitato. Ed invero, non avendo, in tal caso, il legatario potuto acquisire sulla cosa alcun diritto, neppure può far valere pretese al risarcimento del danno. Viceversa, ove il perimento sia causato dall'onerato o da un terzo successivamente all'apertura della successione, venendo in tal caso in considerazione la lesione di un diritto già acquisito dal legatario, debbono valere le regole poste dagli artt. 2043 ss.

Secondo un diffuso orientamento, al perimento della cosa legata è assimilabile il suo smarrimento (Giordano Mondello, 719). Si ritiene che anche il furto della cosa legata possa ritenersi contemplato dal disposto dell'art. 673, giacché da annoverare fra i fatti del terzo impeditivi della prestazione.

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990; Bonilini, Il legato, in Trattato delle successioni e delle donazioni, II, Milano, 2010; Capozzi, Successioni e donazioni, II, Milano, 1982; Caramazza, Delle successioni testamentarie, in Comm. cod. civ., diretto da De Martino, Roma, 1982;Cicu, Il testamento, Milano 1969; Gangi, La successione testamentaria, II, Milano, 1964; Genghini e Carbone, Le successioni per causa di morte, II, Padova, 2012; Giordano Mondello, Legato (dir. civ.), in Enc. dir., XXIII, Milano 1973, 719; Lops, Il legato, Trattato breve delle successioni e donazioni, diretto da Rescigno e coordinato da Ieva, I, Padova, 2010; Pugliatti, Delle successioni, Comm. D'Amelio-Finzi, Firenze, 1941.

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