Codice Civile art. 730 - Deferimento delle operazioni a un notaio.Deferimento delle operazioni a un notaio. [I]. Le operazioni indicate negli articoli precedenti possono essere, col consenso di tutti i coeredi, deferite a un notaio. La nomina di questo, in mancanza di accordo, è fatta con decreto dal tribunale del luogo dell'aperta successione [456; 790, 791 c.p.c.] (1). [II]. Qualora sorgano contestazioni nel corso delle operazioni, esse sono riservate e rimesse tutte insieme alla cognizione dell'autorità giudiziaria competente [22 c.p.c.], che provvede con unica sentenza. (1) Comma così modificato dall'art. 144 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51. InquadramentoLa norma regola la c.d. divisione notarile, nell'ambito della quale, per decisione unanime dei condividenti ovvero per decisione del giudice (art. 786 c.p.c.), venga delegato ad un notaio il compito di dirigere le operazioni di divisione. La divisione notarileOve i condividenti siano d'accordo sulla delega al notaio delle operazioni di divisione, ma non riescano ad accordarsi sulla persona del notaio da delegare, la nomina è fatta con decreto dal Tribunale del luogo dell'aperta successione. Quando, invece, la delega al notaio avvenga su impulso del giudice, non è necessario né il consenso delle parti né un accordo sulla persona del notaio delegato, venendo quest'ultimo individuato direttamente dal giudice delegante (Cass. n. 254/1983). Qualora, poi, nel corso delle operazioni delegate al notaio sorgano contestazioni, esse devono essere rimesse tutte insieme alla cognizione dell'autorità giudiziaria competente, che provvederà con unica sentenza. La norma deve essere combinata con l'art. 790 c.p.c., secondo cui qualora nel corso delle operazioni sorgano contestazioni sulle modalità di svolgimento delle operazioni medesime, il notaio delegato deve informare il giudice istruttore, che provvede sulle contestazioni con decreto sentite le parti. Ove, quindi, le questioni insorte riguardino esclusivamente le modalità di svolgimento delle operazioni si apre un procedimento di volontaria giurisdizione, che si trasforma, tuttavia, in procedimento contenzioso, ove insorgano questioni sui diritti dei coeredi (il procedimento, pertanto, in tale evenienza, deve svolgersi in contraddittorio di tutti i condividenti e deve essere definito con sentenza, impugnabile nei modi ordinari: Cass. n. 1520/1988). Al notaio, in ogni caso, non vengono attribuite per effetto della delega funzioni giurisdizionali, assumendo lo stesso le vesti e le responsabilità di un ausiliario di giustizia (De Donato, La divisione a domanda congiunta, in Riv. not. 2014, fasc. 5, 1074) BibliografiaBonilini, Divisione, in Dig. Civ., Torino, 1990, 487 e ss.; Mora, Il contratto di divisione, Milano, 1994, 1 e ss.; Mora, La divisione. Effetti, garanzie e impugnative, Milano, 2014, 1 e ss.; Pischetola, La divisione contrattuale. Profili civilistici e fiscali, Roma, 1 ss. |