Codice Civile art. 740 - Donazioni fatte all'ascendente dell'erede (1).Donazioni fatte all'ascendente dell'erede (1). [I]. Il discendente che succede per rappresentazione [467] deve conferire ciò che è stato donato all'ascendente, anche nel caso in cui abbia rinunziato all'eredità di questo [519]. (1) Articolo così sostituito dall'art. 203 l. 19 maggio 1975, n. 151. InquadramentoLa norma rappresenta una deroga alla regola della personalità dell'obbligo della collazione, come sancita dall'art. 739. L'obbligo di collazione del discendente che succede per rappresentazioneIn forza di quanto stabilito dall'art. 740, il discendente che succede per rappresentazione deve conferire ciò che è stato donato all'ascendente, anche qualora abbia rinunciato all'eredità di quest'ultimo. La ratio della norma è quella di ristabilire una posizione paritaria tra tutti i discendenti diretti del de cuius, evitando che, per effetto della rappresentazione, uno di essi non conferisca le donazioni ricevute in vita dal de cuius medesimo. Come chiarito dalla giurisprudenza di legittimità la collazione postula l'accettazione dell'eredità anche nell'ipotesi di rappresentazione, non esistendo una diversificazione legislativamente prevista, nell'ambito dell'istituto della collazione, in ragione del fatto che l'obbligato sia il discendente diretto o colui che succede per rappresentazione, tant'è che la rubrica dell'art. 740 c.c. fa riferimento alle donazioni fatte all'ascendente dell'erede, presupponendo, dunque, tale qualifica (Cass. n. 2914/2020). L'obbligo di collazione incombe anche in capo a colui che subentri come erede all'originario coerede tenuto a collazione, e ciò anche ove non ricorrano i presupposti della rappresentazione o della trasmissione della delazione (Cass. n. 9066/2023). BibliografiaAlbanese, Della collazione. Del pagamento dei debiti, Milano, 2009, 1 ss.; Andreoli, Contributo alla teoria della collazione delle donazioni, Milano, 1942, 152; Carnevali, Collazione, in Dig. Civ., Torino, 1988, 472 ss. |