Codice Civile art. 767 - Facoltà del coerede di dare il supplemento.

Giusi Ianni

Facoltà del coerede di dare il supplemento.

[I]. Il coerede contro il quale è promossa l'azione di rescissione può troncarne il corso e impedire una nuova divisione, dando il supplemento della porzione ereditaria, in danaro o in natura, all'attore e agli altri coeredi che si sono a lui associati [1450].

Inquadramento

La norma configura un particolare rimedio a disposizione del coerede convenuto da altro coerede leso ultra quartum, riconoscendo al medesimo la facoltà di paralizzare il giudizio rescissorio e impedire la nuova divisione offrendo all’attore un supplemento della porzione ereditaria, tale da ripristinare i suoi diritti lesi.

La funzione del supplemento

Benché la norma in commento attribuisca al supplemento la funzione di “troncare” il corso del giudizio di rescissione, è da ritenere che la proposta di esso possa essere presa in considerazione al giudice solo una volta accertato che vi sia stata lesione e che la stessa sia stata ultra quartum. Il giudice dovrà, inoltre, accertare la congruità dell'offerta fatta dal convenuto ai fini del ripristino della porzione lesa.

Il supplemento può avere ad oggetto somme di denaro o beni in natura, per come espressamente previsto dall'art. 767; è, tuttavia, controverso in dottrina se i beni in natura oggetto di supplemento debbano essere beni ereditari o possano essere anche beni personali dell'offerente il supplemento.

La facoltà di offrire il supplemento, in ogni caso, compete solo al soggetto convenuto in rescissione e, non integrando gli estremi dell'eccezione in senso processuale, la relativa proposta può intervenire in ogni fase del giudizio di rescissione, fino a che non sia conclusa la nuova divisione conseguente all'accertamento della lesione.

Secondo la giurisprudenza di legittimità la facoltà concessa al coerede di troncare l'azione di rescissione della divisione corrispondendo il supplemento della porzione ereditaria non è applicabile alla diversa ipotesi dell'azione di annullamento per incapacità naturale (Cass. n. 4584/1978) né a quella di annullamento della divisione per dolo (Cass. n. 1802/1951). In tali casi, quindi, l'azione non può essere troncata con l'offerta, anche se effettuata nelle forme di legge, di un supplemento in danaro o in natura in favore di chi abbia subito il pregiudizio.

Bibliografia

Burdese, La divisione ereditaria, in Trattato di diritto civile italiano, Torino, 1980, 244; Morelli, La comunione e la divisione ereditaria, in Giurisprudenza sistematica di diritto civile e commerciale, Torino, 1998, 228.

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