Codice Civile art. 768 ter - Forma (1).

Giusi Ianni

Forma (1).

[I]. A pena di nullità il contratto deve essere concluso per atto pubblico.

(1) L'art. 2 l. 14 febbraio 2006, n. 55, in tema di patto di famiglia, ha inserito il Capo V-bis e, di conseguenza, questo articolo.

Inquadramento

La norma detta una regola di forma, stabilendo che il patto di famiglia, a pena di nullità, deve essere concluso per atto pubblico.

La forma del patto di famiglia

La dottrina ha evidenziato come la prescrizione della forma solenne sia funzionale alla tutela della effettività e della spontaneità della volontà del disponente, sotto il profilo di una attenta valutazione, da parte dell'alienante, delle conseguenze derivanti dal patto (Oberto, 57). Si discute se alla stipulazione in esame sia applicabile l'art. 48 l. n. 89/1913 (legge notarile), che richiede la presenza di due testimoni per talune tipologie di atti, anche di diritto familiare (atti di donazione, convenzioni matrimoniali e le loro modificazioni e dichiarazioni di scelta del regime di separazione dei beni). La tesi prevalente sembra essere, tuttavia, quella negativa, sul presupposto del carattere eccezionale dell'art. 48 l. n. 89/1913, che non sarebbe pertanto suscettibile di estensione analogica a casi non espressamente previsti. Occorre, tuttavia, ricordare che vi sono autori in dottrina che affermano la natura donativa del patto di famiglia, qualificazione che renderebbe applicabile anche l'art. 48 l. n. 89/2013. Quanto alla pubblicità dell'atto, è da ritenere che in caso di trasferimento d'azienda debba trovare la disciplina di cui all'art. 2556, ultimo comma, che impone il deposito dell'atto traslativo (nella specie, il patto di famiglia) nel termine di termine di trenta giorni dalla stipula e a cura del notaio rogante ai fini dell'iscrizione nel registro delle imprese. Ove, inoltre, tra i beni facenti parte del complesso aziendale trasferito figurino beni immobili, o, diritti reali immobiliari, dovrà trovare applicazione la generale disciplina relativa alla trascrizione nei pubblici registri immobiliari (artt. 2556 e 2643), ai fini della opponibilità della cessione ai terzi. In caso, infine, di cessione di partecipazioni sociali, si applica la disciplina prevista per il tipo sociale che viene in rilievo nel caso concreto, per in relazione alle diverse tipologie societarie, dovranno rispettarsi i relativi regimi pubblicitari.

Bibliografia

Oberto, Il patto di famiglia, Padova, 2006, 1 e ss.; Delle Monache, Spunti ricostruttivi e qualche spigolatura in tema di patti di famiglia, in Riv. not. 2006; La Porta, Il patto di famiglia, Torino, 2007, 1 e ss.; Tassinari, Il patto di famiglia per l'impresa e la tutela dei legittimari, in Giur. comm. 2006, 816; Tomaselli, Il patto di famiglia. Quale strumento per la gestione del rapporto famiglia-impresa, Milano, 2006.

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