Codice Civile art. 789 - Inadempimento o ritardo nell'esecuzione.

Giusi Ianni

Inadempimento o ritardo nell'esecuzione.

[I]. Il donante, in caso d'inadempimento o di ritardo nell'eseguire la donazione, è responsabile soltanto per dolo o per colpa grave.

Inquadramento

Derogando a quanto stabilito in generale in materia di obbligazioni dall'art. 1218, la norma in commento stabilisce che il donante in caso di inadempimento o ritardato adempimento nell'esecuzione della donazione è responsabile solo in caso di dolo o colpa grave. La limitazione della responsabilità del donante trova la sua ratio nella particolare natura del contratto di donazione, che implica l'esecuzione da parte del solo donante di una prestazione a titolo gratuito.

La responsabilità del donante per inadempimento

In forza di quanto disposto dall'art. 789, in caso di mancata o ritardata esecuzione del contratto di donazione da parte del donante, quest'ultimo non incorre in responsabilità se ha agito con colpa lieve, ossia senza la normale prudenza del padre di famiglia (Cass. n. 2398/1995).

In dottrina si ritiene che l'art. 789 trovi applicazione a tutte le tipologie di donazione, incluse quelle rimuneratorie o modali. In senso contrario, si è osservato, tuttavia, che per le donazioni in questione l'art. 797 prevede l'obbligo per il donante di prestare la garanzia per evizione, sicché esse dovrebbero considerarsi soggette alle regole generali sulla responsabilità per inadempimento, senza restrizioni al solo dolo o alla colpa grave (Torrente, in Tr. C. M. 2006, 511). Controverso è, altresì, se la norma in commento trovi applicazione per gli atti di liberalità diversi dalla donazione e, in particolare, per le liberalità d'uso e per le donazioni indirette. La norma è considerata derogabile in pejus da parte del donante, nel senso che quest'ultimo può accollarsi convenzionalmente la responsabilità anche per colpa lieve. Il patto che limiti ulteriormente o escluda la responsabilità del donante rispetto a quanto stabilito dall'art. 789 deve, invece, considerarsi nullo ai sensi della disciplina generale di cui all'art. 1229.

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990, 853 ss.; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 2015, 1505 ss.

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