Codice Civile art. 800 - Cause di revocazione.

Giusi Ianni

Cause di revocazione.

[I]. La donazione può essere revocata per ingratitudine [801-802] o per sopravvenienza di figli [803-804].

Inquadramento

La revocazione è una speciale causa di scioglimento del contratto di donazione, destinata a trovare applicazione nei soli casi tassativamente previsti dagli artt. 801 e 803 (ingratitudine e sopravvenienza di figli) ed è esclusa per le donazioni remuneratorie e per quelle propter nuptias (art. 805). Essa determina, con effetto ex nunc, la cessazione di efficacia del contratto di donazione, con salvezza, tuttavia, dei diritti acquistati dai terzi in forza di atti trascritti anteriormente alla domanda di revocazione.

La natura giuridica della revocazione

Secondo la dottrina, la richiesta della revocazione della donazione, in presenza delle cause stabilite dal legislatore, rappresenta un diritto potestativo del donante (o dei suoi eredi), a cui soltanto spetta la facoltà di richiederla giudizialmente (Biondi, Donazione, in Nss. D.I., Torino, 1960, 251). Le cause di revocazione sono necessariamente sopravvenute alla conclusione del negozio e in forza della disciplina degli artt. 800 e ss. è come se il donante venisse posto nella situazione antecedente al negozio donativo, in modo da dargli la possibilità di considerare taluni fatti, che, se fossero stati coevi alla donazione, probabilmente lo avrebbero fatto desistere dal disporre a titolo gratuito. Si attribuisce, quindi, in via esclusiva al donante, in presenza di quei fatti, la facoltà di scegliere se revocare o di mantenere in vita la donazione.

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990, 853 ss.; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 2015, 1505 ss.

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