Codice Civile art. 807 - Effetti della revocazione.

Giusi Ianni

Effetti della revocazione.

[I]. Revocata la donazione per ingratitudine o sopravvenienza di figli, il donatario deve restituire i beni in natura, se essi esistono ancora, e i frutti relativi, a partire dal giorno della domanda [1148].

[II]. Se il donatario ha alienato i beni, deve restituirne il valore, avuto riguardo al tempo della domanda, e i frutti relativi, a partire dal giorno della domanda stessa [1148].

Inquadramento

La norma in commento disciplina gli effetti tra le parti della revocazione del contratto di donazione. Gli effetti nei confronti dei terzi sono, invece, regolati dal successivo art. 808.

Gli effetti della revocazione tra le parti

Una volta accolta la domanda di revocazione da parte dell'autorità giudiziaria, il donatario deve restituire i beni oggetto di donazione, se essi esistono ancora, e i frutti relativi, a partire dal giorno della domanda giudiziaria. Se, invece, i beni oggetto della donazione revocata sono stati alienati dal donatario, quest'ultimo dovrà restituirne il valore, avuto riguardo al tempo della domanda, e i frutti relativi, a partire dal giorno della domanda stessa. La norma in commento non distingue se l'alienazione sia avvenuta a titolo gratuito oppure a titolo oneroso, facendo riferimento solo al valore dei beni donati al tempo della domanda, senza alcun richiamo ad un eventuale prezzo di cessione. La sentenza di revocazione ha, quindi, natura costitutiva e produce effetti a carattere restitutorio tra le parti. L'art. 807, tuttavia, nulla dispone per il caso in cui il bene donato sia già perito al tempo della proposizione della domanda di revocazione.

Sul punto, quindi, si registrano opinioni discordanti in dottrina. Secondo alcuni autori, infatti, il donatario sarebbe responsabile del perimento dei beni, se ascrivibile a sua colpa; secondo altri autori, al contrario, nessuna responsabilità sarebbe configurabile in tale ipotesi, posto che non sarebbe configurabile alcun obbligo di diligenza del donatario rispetto alla cosa propria, salvo il caso in cui il donatario abbia intenzionalmente distrutto il bene per renderne impossibile la restituzione al donante (Cataudella, in Tr. Bes., 2005, 159). Non pare dubbio, invece, che in caso di perimento dei beni donati successivo alla domanda di revocazione il donatario debba rispondere secondo i principi generali (Calice, in Tr. B., 2009, 1268).

Bibliografia

Azzariti, Le successioni e le donazioni, Napoli, 1990, 853 ss.; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 2015, 1505 ss.

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