Codice Civile art. 812 - Distinzione dei beni.

Antonio Scarpa

Distinzione dei beni.

[I]. Sono beni immobili il suolo, le sorgenti e i corsi d'acqua, gli alberi, gli edifici e le altre costruzioni, anche se unite al suolo a scopo transitorio, e in genere tutto ciò che naturalmente o artificialmente è incorporato al suolo.

[II]. Sono reputati immobili i mulini, i bagni e gli altri edifici galleggianti quando sono saldamente assicurati alla riva o all'alveo e sono destinati ad esserlo in modo permanente per la loro utilizzazione.

[III]. Sono mobili tutti gli altri beni [624, 628, 646 c.p.c.].

Inquadramento

L'art. 812 definisce i beni immobili, distinguendo da essi per residualità i beni mobili.

Inderogabilità della distinzione

La norma in commento, laddove prevede la distinzione dei beni in mobili ed immobili, si intende inderogabile, con conseguente nullità di ogni previsione contrattuale che intenda derogarvi (Cass. n. 679/1968).

Incorporazione al suolo

La formulazione dell'art. 812 induce ad annoverare fra i beni immobili tutto ciò che naturalmente od artificialmente sia incorporato al suolo, ovvero che sia a questo congiunto, di qualunque materiale sia formato, anche se a scopo transitorio (Cass. n. 396/1966).

La norma in esame enumera presuntivamente fra i beni immobili anche “gli alberi”, ovvero ogni cosa che appartiene all'ordine dei vegetali e trae vita dal suolo: tuttavia gli alberi cessano di essere beni immobili con il distacco dal suolo e vanno considerati del pari beni mobili quando formano oggetto di contratto che li contempli per l'epoca in cui saranno divelti (cosiddetti beni mobili per anticipazione: Cass. n. 1109/1980).

Parimenti, la norma si è ritenuta riferibile ai bacini idrici (Cass. n. 18289/2020).

Dunque, l'incorporazione al suolo, quale condizione essenziale per l'affermazione della natura immobiliare dell'entità materiale incorporata, non implica tecniche e metodologie particolari, né postula il carattere edilizio del manufatto, che può valere come “immobile” anche se solo appoggiato al terreno. Quel che connota l'incorporazione, distintiva del bene immobile, è, allora, la relazione funzionale che viene a determinarsi tra bene incorporante e quello incorporato, considerato, peraltro, come qualsiasi cosa, prima di essere radicata nel suolo, può rilevare soltanto come bene mobile, tramutandosi in immobile all'atto dell'infissione. Si veda l'art. 3, comma 1, lett. e) d.P.R. n. 380/2001 (T.U. in materia edilizia) con riguardo alla nozione di «interventi di nuova costruzione».

Sono stati così considerati beni immobili i ripetitori di segnale telefonico, , rientrando essi tra le «altre costruzioni, anche se unite al suolo a scopo transitorio» secondo il disposto dell'articolo 812, comma 2, c.c. (Cass. SU,  n. 8434/2020).

Residualità della categoria dei beni mobili

La categoria dei beni mobili è onnicomprensiva per residualità, includendo in sé tutti i beni che non siano qualificabili come immobili ai sensi del primo e del secondo comma dell'art. 812; ad esempio, ove si faccia riferimento ai “beni mobili” che corredano un'abitazione, vi si devono ritenere compresi anche i quadri, gli oggetti e gli arredi in genere (Cass. n. 19283/2009).

Bibliografia

Biondi, voce Cosa mobile ed immobile (diritto civile), in Nss. D.I., IV, Torino 1959, 1024 ss.; La Torre, Il bene «duale» nella teoria delle cose, in Giust. civ. 2008, 267 ss.; Scozzafava, I beni e le forme giuridiche di appartenenza, Milano, 1982, 90; Trimarchi, Universalità di cose, in Enc. dir., XLV, Milano 1992, 820.

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