Codice Civile art. 815 - Beni mobili iscritti in pubblici registri.Beni mobili iscritti in pubblici registri. [I]. I beni mobili iscritti in pubblici registri sono soggetti alle disposizioni che li riguardano [507, 509, 534, 819, 1156, 1162, 2683 ss., 2750, 2779, 2810, 2914, 2915; 245 ss., 861 ss. c. nav.] e, in mancanza, alle disposizioni relative ai beni mobili (1). (1) V. r.d.l. 15 marzo 1927, n. 436, conv. in l. 19 febbraio 1928, n. 510 e r.d. 29 luglio 1927, n. 1814; d.lg.C.P.S. 22 gennaio 1947, n. 340; d.lg. 25 luglio 1997, n. 250. InquadramentoL'art. 815 prevede, in maniera apparentemente ovvia, che i beni mobili iscritti in pubblici registri sono soggetti alle disposizioni che li riguardano e, in mancanza, alle disposizioni relative ai beni mobili. DisciplinaLa categoria dei beni mobili registrati comprende le navi, gli aeromobili, gli autoveicoli, con riferimento ai quali il codice civile detta apposite norme in materia di trascrizione degli atti, delle sentenze e delle domande che li riguardano (art. 2683 ss.); prevede la capacità di essere oggetto di ipoteca (art. 2810, comma 2); fissa termini abbreviati per l'usucapione (art. 1162); esclude gli effetti del possesso di buona fede (art. 1156). Per il resto, la disposizione in commento rinvia alle leggi speciali (Biondi, 1025), rimanendo l'iscrizione nei pubblici registri l'unico elemento comune della categoria, come conferma il rinvio operato dall'art. 2696 (Scozzafava-Bellante, in Tr. Bes., 2007, 23). È controverso se il rinvio attuato dall'art. 815 a leggi speciali funzioni soltanto, per ciascun tipo di bene mobile registrato, alla specifica disciplina di esso, o se, invece, consenta di rinvenire la norma applicabile anche tra quelle dettate per altri tipi di mobili registrati. Ai beni mobili soggetti ad iscrizione nei pubblici registri, ma di fatto non iscritti o non validamente iscritti, non si applica la norma di cui all'art. 1156 c.c., con la conseguenza che la loro proprietà può acquistarsi in attuazione del principio del possesso di buona fede, quando ricorrono le condizioni stabilite dall'art. 1153 c.c.(Cass. I, n. 12860/2018). Efficacia dell'iscrizione nei pubblici registriL'art. 815 adopera l'espressione “iscritti” in pubblici registri. Viene da chiedersi se, al pari di quanto avviene per l'iscrizione ipotecaria, si tratti anche qui di un'ipotesi di pubblicità costitutiva. Si osservi come la giurisprudenza, ove si tratti di verificare l'integrazione della fattispecie acquisitiva prevista dall'art. 1153, considera costantemente che se un bene mobile, pur dovendosi iscrivere in pubblici registri, non vi sia stato invece ancora iscritto, ai sensi dell'art. 815, si applica, appunto, l'art. 1153 e non già l'art. 1156, nel senso che, se colui al quale venga alienato tale bene da chi appare legittimato, è in buona fede al tempo dell'acquisto (buona fede da presumersi, ex art. 1147, e non esclusa dalla mancanza dei documenti necessari per utilizzarlo), ne acquista la proprietà mediante il possesso (Cass. n. 15810/2002; Cass. n. 9714/1997). BibliografiaBiondi, voce Cosa mobile ed immobile (diritto civile), in Nss. D.I., IV, Torino 1959, 1024 ss.; La Torre, Il bene «duale» nella teoria delle cose, in Giust. civ. 2008, 267 ss.; Scozzafava, I beni e le forme giuridiche di appartenenza, Milano, 1982, 90; Trimarchi, Universalità di cose, in Enc. dir., XLV, Milano 1992, 820. |