Codice Civile art. 820 - Frutti naturali e frutti civili.Frutti naturali e frutti civili. [I]. Sono frutti naturali quelli che provengono direttamente dalla cosa, vi concorra o no l'opera dell'uomo, come i prodotti agricoli, la legna, i parti degli animali, i prodotti delle miniere, cave e torbiere [516, 531 c.p.c.]. [II]. Finché non avviene la separazione, i frutti formano parte della cosa. Si può tuttavia disporre di essi come di cosa mobile futura [771, 1472]. [III]. Sono frutti civili quelli che si ritraggono dalla cosa come corrispettivo del godimento che altri ne abbia. Tali sono gli interessi dei capitali [1224, 1282, 1815], i canoni enfiteutici [957 ss.], le rendite vitalizie [1872 ss.] e ogni altra rendita, il corrispettivo delle locazioni [1571 ss.]. InquadramentoGli artt. 820 e 821 dapprima individuano le distinte nozioni di frutti naturali, i quali provengono direttamente dalla cosa, e di frutti civili, che invece derivano dalla cosa quale corrispettivo del godimento ceduto a terzi; quindi specificano il loro differente regime di acquisto. RinvioPer il commento, v. sub art. 821. BibliografiaBiondi, voce Cosa mobile ed immobile (diritto civile), in Nss. D.I., IV, Torino 1959, 1024 ss.; La Torre, Il bene «duale» nella teoria delle cose, in Giust. civ. 2008, 267 ss.; Scozzafava, I beni e le forme giuridiche di appartenenza, Milano, 1982, 90; Trimarchi, Universalità di cose, in Enc. dir., XLV, Milano 1992, 820. |