Codice Civile art. 893 - Alberi presso strade, canali e sul confine di boschi.Alberi presso strade, canali e sul confine di boschi. [I]. Per gli alberi che nascono o si piantano nei boschi, sul confine con terreni non boschivi, o lungo le strade o le sponde dei canali, si osservano, trattandosi di boschi, canali e strade di proprietà privata, i regolamenti e, in mancanza, gli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, si osservano le distanze prescritte dall'articolo precedente. InquadramentoLa norma in commento si occupa degli alberi che nascono o si piantano nei boschi, sul confine con terreni non boschivi, o lungo le strade o le sponde dei canali, disponendo che, per la relativa piantagione, si osservano, trattandosi di boschi, canali e strade di proprietà privata, i regolamenti e, in mancanza, gli usi locali, mentre, qualora gli uni e gli altri non dispongono, si osservano le distanze prescritte dall'articolo precedente. Il rinvio all'art. 892, con riferimento alla maggiore distanza prevista dai regolamenti comunali, deve intendersi esteso alle disposizioni regolamentari di carattere generale in materia di distanze richiamate dal comma 1 dell'art. 892. La maggiore distanza che, in base ai regolamenti comunali richiamati dall'art. 892, deve osservarsi dal confine per ogni nuova piantagione di alberi, va altresì applicata alle ipotesi particolari previste dall'art. 893, ove per esse manchi una specifica disciplina regolamentare, sicché il rinvio contenuto in quest'ultima norma alle distanze di cui all'art. 892, deve intendersi riferito anche alle distanze stabilite in via generale dai detti regolamenti. Alberi piantati lungo i canaliIn giurisprudenza, si è solo precisato che norma dell'art. 893, per cui, tra l'altro, in materia di distanze per gli alberi che nascono o si piantano lungo le sponde dei canali si osservano i regolamenti o, in mancanza, gli usi locali e, soltanto se gli uni e gli altri nulla dispongono, le regole stabilite nell'art. 892 dello stesso codice, fa indifferentemente riferimento sia ai canali artificiali che a quelli naturali (Cass. II, n. 2505/1977). In dottrina, si è puntualizzato che sia del tutto irrilevante la portata d'acqua, sicché rientrano nella norma in esame anche i fossi con poche acque stagnanti o destinati a raccogliere acque piovane e di scolo. Non rientrano nell'àmbito di applicazione della presente disposizione gli alberi posti lungo boschi, canali o strade di proprietà pubblica, che restano assoggettati alle leggi speciali in materia. La norma in commento si applica, invece, all'ipotesi di via privata, anche se sottoposta ad una servitù di uso pubblico, posto che l'onere non la trasforma in via pubblica (De Martino, in Comm. S. B., 1976, 357). BibliografiaAlvino, Costruzione su fondi non contigui ed osservanza delle distanze, in Giust. civ., 1983, I, 156; Benedetti, Distanze legali tra costruzioni: il punto sull'applicazione dell'art. 873 c.c., in Riv. giur. edil. 1999, I, 456; De Cupis, Sulla distanza legale tra costruzioni, in Giust. civ. 1982, II, 431; De Giovanni, Rapporti di vicinato, Milano, 2013; Del Bene, Distanze tra costruzioni, in Enc. giur., XI, Roma, 1996; Fusaro, Le distanze nelle costruzioni, in Nuova giur. civ. 1986, II, 165; Galletto, Distanze fra costruzioni, in Dig. civ., VI, Torino, 1990; Terzago G. - Terzago P., I rapporti di buon vicinato, Milano, 1996. |