Codice Civile art. 967 - Diritti e obblighi dell'enfiteuta e del concedente in caso di alienazione.Diritti e obblighi dell'enfiteuta e del concedente in caso di alienazione. [I]. In caso di alienazione, il nuovo enfiteuta è obbligato solidalmente [1292 ss.] col precedente al pagamento dei canoni non soddisfatti. [II]. Il precedente enfiteuta non è liberato dai suoi obblighi, prima che sia stato notificato l'atto di acquisto al concedente [1264]. [III]. In caso di alienazione del diritto del concedente, l'acquirente non può pretendere l'adempimento degli obblighi dell'enfiteuta prima che a questo sia stata notificata l'alienazione [1264]. InquadramentoOriginariamente, il precedente art. 966 aveva ripristinato, per favorire la libertà dei fondi, il diritto di prelazione in favore del concedente, nel senso che quest'ultimo doveva essere preferito ad ogni altro acquirente a parità di prezzo, ma l'art. 10 l. n. 1138/1970 ha abrogato tale ius praelationis. In quest'ottica, la norma in commento stabilisce che, in caso di alienazione dell'enfiteusi, il nuovo enfiteuta è obbligato solidalmente con il precedente al pagamento dei canoni non soddisfatti, mentre il precedente enfiteuta non è liberato dai suoi obblighi, prima che sia stato notificato l'atto di acquisto al concedente. Qualora, poi, avvenga l'alienazione del diritto del concedente, l'acquirente non può pretendere l'adempimento degli obblighi dell'enfiteuta prima che a questo sia stata notificata l'alienazione. Dunque, l'art. 967, al comma 1, dispone che, nell'ipotesi di alienazione del diritto di enfiteusi, “il nuovo enfiteuta è obbligato solidalmente col precedente al pagamento dei canoni non soddisfatti” e continua, al comma 2, statuendo che l'enfiteuta precedente non è liberato dai suoi obblighi “prima che gli sia notificato l'atto d'acquisto al concedente”. In dottrina, si è ricollegata questa norma all'art. 965, sottolineandone tuttavia le differenze presenti, ovvero l'art. 967, commi 1 e 2, limita la solidarietà al pagamento dei canoni arretrati e non soddisfatti ed inoltre l'enfiteuta che aliena il suo diritto basta che notifichi al concedente l'avvenuta alienazione per essere liberato (Trifone, in Comm. S. B., 1978, 89). L'art. 967, comma 3, prevede la necessità della notifica anche per l'ipotesi dell'alienazione del diritto del concedente, sicché il nuovo concedente non può esigere l'adempimento degli obblighi dal nuovo enfiteuta, se non provvede prima alla notifica dell'atto di alienazione. Si è evidenziato che la funzione della notificazione sia quella di far conoscere al concedente il nuovo enfiteuta obbligato nei suoi confronti e, nell'ipotesi dell'alienazione del diritto del concedente, di rendere noto all'enfiteuta il nuovo soggetto verso cui è obbligato. Inoltre, parlandosi di notificazione, si è sostenuta la necessità di ricorrere alla notificazione “in senso tecnico o nelle forme volute dalla legge”, con l'eccezione dell'ipotesi in cui sia il concedente sia l'enfiteuta abbiano partecipato all'atto di alienazione (Trifone, in Comm. S. B., 1978, 92). BibliografiaAlbano - Greco - Pescatore, Della proprietà, in Commentario al codice civile, III, Torino 1968; Alessi, Enfiteusi (diritto civile), in Enc. giur., XII, Roma 1989; Cattedra, L'enfiteusi, manuale teorico-pratico, Firenze, 1983; Marinelli, Sulla prevalenza dell'affrancazione sulla devoluzione del fondo enfiteutico, in Giust. civ. 1985, I, 2766; Musolino, Enfiteusi e affrancazione del bene, in Riv. notar. 2001, 154; Orlando Cascio, Enfiteusi, in Enc. dir., XIV, Milano, 1965; Palermo, Contributo allo studio dell'enfiteusi (dal codice civile alle leggi di riforma), in Riv. notar. 1982, 804; Tomassetti, Enfiteusi, in Enc. giur., VI, Milano, 2007; Vitucci, Enfiteusi, in Dig. civ., VII, Torino, 1991. |