Codice Civile art. 1013 - Spese per le liti.

Alberto Celeste

Spese per le liti.

[I]. Le spese delle liti che riguardano tanto la proprietà quanto l'usufrutto sono sopportate dal proprietario e dall'usufruttuario in proporzione del rispettivo interesse.

Inquadramento

La norma in commento ha il solo scopo di precisare che le spese delle liti di cui agli artt. 90 ss. c.p.c., che riguardano tanto la proprietà quanto l'usufrutto, sono sopportate dal nudo proprietario e dall'usufruttuario in proporzione del rispettivo interesse. L'usufruttuario e il nudo proprietario debbono sopportare il carico delle spese ex art. 1013 in relazione al rispettivo interesse. Questo andrà stabilito in base alla proporzione tra il valore dell'usufrutto, determinato tenendo conto del reddito medio annuo e della durata, rispetto al valore della piena proprietà, restando inteso che la determinazione concreta dovrà essere affidata al prudente apprezzamento del giudice, che deve tener conto di altri elementi, quali, ad esempio, l'interesse di ciascuno nella lite che dipenderà dalla misura in cui la pretesa del terzo incide sul diritto di ciascun titolare.

La dottrina ha puntualizzato che la norma de qua non trova applicazione in tutti i casi in cui la legge tutela l'usufruttuario prevedendo la garanzia per evizione (art. 1483). Pertanto, quando l'usufrutto sia stato costituito a titolo gratuito e per atto di liberalità, l'usufruttuario sarà tenuto a contribuire alle spese eccetto nei casi in cui la legge prevede la garanzia per evizione (art. 797); parimenti, la norma non sarà applicabile qualora l'usufrutto sia costituito con atto a titolo oneroso, in quanto in tali casi il giudizio promosso dal nudo proprietario si atteggia come un mezzo per adempiere all'obbligo di garanzia (Bigliazzi Geri, in Tr. C. M. 1979, 256). Inoltre, la norma si applica solo nel caso di liti comuni, ossia quando vi è comunanza d'interesse, sicché, qualora il nudo proprietario o l'usufruttuario sopportino spese per difendere il loro singolo diritto, non vi sarà alcun carico da ripartire. Le spese devono essere ripartite tra usufruttuario e proprietario non solo nel caso in cui entrambi siano parti del processo, sin dall'inizio o in quanto intervenuti successivamente, ma anche quando uno di essi non sia stato parte o non sia stato chiamato in giudizio, purché l'esito sia stato favorevole e il giudicato abbia costituito un vantaggio anche per colui che non ha preso parte al giudizio (Barbero, L'usufrutto e i diritti affini, Milano, 1952, 367).

Bibliografia

Caterina, Usufrutto e proprietà temporanea, in Riv. dir. civ. 1999, II, 715; De Cupis, Usufrutto, in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Di Bitonto, Usufrutto, in Enc. dir., XVI, Milano, 2008; Mazzon, Usufrutto, uso e abitazione, Padova, 2010; Musolino, L'usufrutto, Bologna, 2011; Plaia, Usufrutto, uso, abitazione, in Dig. civ., XIX, Torino, 1999; Ruscello, Origini ed evoluzione storica dell'usufrutto legale dei genitori, in Dir. fam. 2009, 1329.

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