Codice Civile art. 1030 - Prestazioni accessorie.

Alberto Celeste

Prestazioni accessorie.

[I]. Il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l'esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo disponga altrimenti [1070].

Inquadramento

In forza del principio servitus in faciendo consistere nequit, la servitù può imporre al proprietario del fondo servente un dovere negativo di non facere (si pensi alla servitù altius non tollendi) o di pati (si pensi al sopportare l'esercizio della servitù di passaggio), ma non un dovere positivo di facere, tanto che le spese per le opere necessarie al fondo servente, di regola, sono a carico del fondo dominante. In quest'ordine di concetti, la norma in commento dispone che il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l'esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo disponga altrimenti. Pertanto, quando viene costituita una servitù in relazione alla quale il titolare del fondo servente sia tenuto non solo al pati tipico della situazione passiva di tale rapporto, ma anche a specifiche prestazioni necessarie per consentire l'esercizio della servitù al titolare del fondo dominante, ricorre l'ipotesi dell'obbligazione propter rem, della quale debitore è colui che si trova attualmente ad essere il titolare del diritto di proprietà del fondo servente, mentre creditore ne è il proprietario del fondo dominante, oppure ad un terzo cui il detto proprietario abbia attribuito il godimento del bene con atto non traslativo o non ancora traslativo della proprietà. Pertanto, il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l'esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo dispongano altrimenti, ma anche in quest'ultima ipotesi il facere eventualmente richiesto a detto proprietario non costituisce mai l'essenza della servitù, ma soltanto l'oggetto di un rapporto obbligatorio propter rem, meramente accessorio rispetto al contenuto della servitù stessa.

Obblighi di facere

Costituisce opinione diffusa in dottrina che il facere del proprietario del fondo servente non possa costituire oggetto di un diritto reale: la servitù si sostanzia in un pati o in un non facere. Il principio servitus in faciendo consistere nequit può essere superato soltanto se la legge o il titolo dispongano diversamente (Branca, in Comm. S.B. 1979, 61).

In argomento, la giurisprudenza affermato che, ai sensi dell'art. 1030, non è configurabile una servitù prediale quando l'utilità a favore del fondo dominante, anche se fornita attraverso il fondo servente, sia legata ad un facere del proprietario di quest'ultimo, perché mancherebbe in tal caso il carattere dell'obiettività, come connotato duraturo e permanente, della soggezione di un fondo all'altro (Cass. II, n. 15101/2014).

Inoltre, la servitù può comportare per il proprietario del fondo servente l'obbligo di un facere, purché esso costituisca solo un'obbligazione accessoria che non esaurisce l'intero contenuto della servitù, in quanto volto solo a consentirne il completo esercizio (Cass. II, n. 14622/2010).

Regime delle prestazioni accessorie

Ad avviso dei giudici di legittimità (Cass. II, n. 3221/1981), il regime delle prestazioni accessorie di una servitù (nella specie, opere di manutenzione) stabilito dal titolo riguarda un'obbligazione propter rem — ossia legata al rapporto con la cosa oggetto della servitù e, come tale, destinata a trasmettersi con il trasferimento di quella res — e, pertanto, non può essere modificato che da altro titolo scritto e trascritto, in mancanza del quale detta obbligazione segua, con lo stesso originario regolamento, il trasferimento del bene asservito.

Spesa per il mantenimento della servitù

Si è, altresì, avuto modo di puntualizzare che l'obbligazione della spesa per il mantenimento della servitù, posta dal titolo in tutto o in parte a carico del proprietario del fondo servente, configura un'obbligazione propter rem, come tale in relazione strumentale inscindibile con la servitù, e che per ciò, in tanto può ritenersi sussistente ed opponibile verso i successivi acquirenti del fondo servente, in quanto sussista e sia ad essi opponibile la servitù (Cass. II, n. 5129/1983).

Inadempimento della prestazione accessoria

Importanti si rivelano le precisazioni offerte dalla giurisprudenza riguardo all'eventuale inadempimento delle prestazioni accessorie connesse alle servitù.

Nella servitù di derivazione e presa d'acqua, in cui il proprietario del fondo servente si sia obbligato a sollevare l'acqua dal sottosuolo a norma dell'art. 1030, l'eventuale inadempimento della prestazione accessoria non incide sul rapporto costitutivo della servitù, atteso che l'utilità consiste nell'assicurare al fondo dominante la disponibilità di una determinata quantità d'acqua a scopo irrigatorio, e le opere occorrenti per l'eduzione dell'acqua dal fondo servente hanno una funzione meramente strumentale rispetto a tale utilità, costituendo solo prestazioni accessorie della servitù, con la conseguenza che ove il proprietario del fondo dominante non paghi il corrispettivo delle correlative spese, il concedente può opporre l'exceptio inadimplenti non est adimplendum, senza che tale inadempimento importi la risoluzione del contratto costitutivo della servitù, non facendo venir meno il vantaggio di presa d'acqua obiettivo e durevole che con il titolo si è inteso attribuire al fondo dominante (Cass. II, n. 5276/1983).

Bibliografia

Biondi, Le servitù, Milano 1967; Caruso - Spanò, Le servitù prediali, Milano 2013; De Tilla, Servitù prediali, in Enc. dir., XIV, Milano, 2007; Gallucci, Servitù prediali: natura, funzione e contenuto del diritto, in Il Civilista, 2010, n. 3, 79; Grosso - Deiana, Le servitù prediali, Torino, 1963; Musolino, Servitù prediali: l'estinzione per rinunzia, in Riv. not. 2013, 368; Terzago G. - Terzago P., Le servitù prediali - Volontarie - Coattive - Pubbliche - Costituzione - Esercizio - Estinzione - Tutela - Le singole servitù, Milano, 2007; Vitucci, Servitù prediali, in Dig. civ., XVIII, Torino 1998; Zaccheo, La tutela possessoria della servitù, in Giust. civ. 1982, II, 215.

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