Codice Civile art. 1057 - Passaggio di vie funicolari.Passaggio di vie funicolari. [I]. Ogni proprietario è parimenti tenuto a lasciar passare sopra il suo fondo le gomene di vie funicolari aeree a uso agrario o industriale e a tollerare sul fondo le opere, i meccanismi e le occupazioni necessarie a tale scopo, in conformità delle leggi in materia. InquadramentoA chiusura della sezione V, la norma in commento stabilisce che ogni proprietario, come nell'ipotesi della servitù di elettrodotto coattivo, é tenuto a lasciar passare sopra il suo fondo le gomene di vie funicolari aeree a uso agrario o industriale ed a tollerare sul fondo le opere, i meccanismi e le occupazioni necessarie a tale scopo, in conformità delle leggi in materia. Peraltro, per ottenere la costituzione della servitù coattiva di linea teleferica, sembra che occorra dimostrare la sussistenza di tutti i requisiti previsti dall'art. 2 l. n. 403/1907. L'esercente una linea teleferica ha non solo l'obbligo di garantire la perfetta agibilità della linea, ma anche quello di adottare tutte le opportune misure al fine di evitare che, dal funzionamento dell'impianto, possano conseguire danni alle persone ed alle cose che si trovino sotto il percorso fissato per il passaggio dei carrelli. Ove la destinazione del fondo sottostante ad una linea teleferica sia mutata, il titolare della linea teleferica non può vantare alcuna pretesa al risarcimento del danno, nei confronti del proprietario del fondo servente, per le eventuali opere protettive da lui predisposte in considerazione della maggiore probabilità di danni a persone o cose, in quanto l'attività del proprietario del fondo servente costituisce normale estrinsecazione del diritto di proprietà, come tale giuridicamente lecita, né implica direttamente un aggravio nell'esercizio della servitù. In dottrina, la discussione in ordine alla natura di tale diritto è stata risolta — più o meno negli stessi termini visti per la natura del precedente diritto di cui all'art. 1056 — in favore dell'ascrivibilità dello stesso tra le servitù coattive. Se per l'elettrodotto risultava difficile individuare il fondo dominante, nella fattispecie de qua, tale è quello a cui serve la teleferica e che può avere destinazione agricola o industriale (Branca, in Comm. S.B. 1979, 260). Appare isolata l'opinione di chi, pur definendo come servitù coattiva il passaggio di teleferiche, identifica il fondo dominante nello stesso stabilimento in cui sono installati gli impianti meccanici di trazione (Ferranti, Il libro della proprietà, Milano, 1951, 677). Vi è, poi, altra parte della dottrina, la quale evidenziando che il vantaggio è posto sempre e soltanto a favore del proprietario della funicolare e, quindi, non esiste un fondo dominante nel senso classico della parola, perviene alla conclusione che dovrebbe parlarsi di un diritto reale sui generis (Grosso — Deiana, 1843). BibliografiaBiondi, Le servitù, Milano 1967; Caruso - Spanò, Le servitù prediali, Milano 2013; De Tilla, Servitù prediali, in Enc. dir., XIV, Milano, 2007; Gallucci, Servitù prediali: natura, funzione e contenuto del diritto, in Il Civilista, 2010, n. 3, 79; Grosso - Deiana, Le servitù prediali, Torino, 1963; Musolino, Servitù prediali: l'estinzione per rinunzia, in Riv. not. 2013, 368; Terzago G. - Terzago P., Le servitù prediali - Volontarie - Coattive - Pubbliche - Costituzione - Esercizio - Estinzione - Tutela - Le singole servitù, Milano, 2007; Vitucci, Servitù prediali, in Dig. civ., XVIII, Torino 1998; Zaccheo, La tutela possessoria della servitù, in Giust. civ. 1982, II, 215. |