Codice Civile art. 1064 - Estensione del diritto di servitù.

Alberto Celeste

Estensione del diritto di servitù.

[I]. Il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne.

[II]. Se il fondo viene chiuso, il proprietario deve lasciarne libero e comodo l'ingresso a chi ha un diritto di servitù che renda necessario il passaggio per il fondo stesso.

Inquadramento

La norma in commento stabilisce un principio fondamentale in materia di servitù, nel senso che il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne. Gli adminicula servitutis sono facoltà accessorie al diritto di servitù prediale, variabili per il contenuto, in rapporto al tipo di servitù cui ineriscono ed alle esigenze concrete; essi sono, inoltre, privi di autonoma esistenza ed estranei agli elementi strutturali della servitù e all'esplicazione del relativo vincolo, rispetto al quale hanno una funzione strumentale derivata. Ne consegue che la modifica degli adminicula non si ripercuote né sul vincolo né sulle modalità di attuazione della servitù, trattandosi di fattori esterni agli elementi costitutivi delle medesime, non riconducibili sotto la disciplina della norma di cui all'art. 1067. Si prevede, infine, che, qualora il fondo venga chiuso, il proprietario deve lasciarne libero e comodo l'ingresso a chi ha un diritto di servitù che renda necessario il passaggio per il fondo stesso.

Individuazione dell' utilitas della servitù

In argomento, si è precisato (Cass. II, n. 216/2015) che l'estensione e le modalità di esercizio del diritto, ove non siano desumibili dal titolo, devono essere individuate mediante i criteri previsti dagli artt. 1064, secondo cui il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne, e 1065, per il quale la servitù è costituita in guisa da soddisfare il bisogno del fondo dominante col minor aggravio del fondo servente (nella specie, si era confermata la decisione di merito che aveva escluso il diritto del titolare di una servitù di passaggio su una strada carraia, destinata ad uso agricolo, ad asfaltare la strada medesima, sul rilievo che la realizzazione dell'asfaltatura, non prevista nel titolo, non era necessaria ai fini del predetto uso).

Inoltre, i diritti di servitù stabiliti convenzionalmente, per il combinato disposto degli artt. 1064 e 1065, ricomprendono tutto ciò che è necessario per usarne e, nel dubbio circa l'estensione e le modalità di esercizio, devono ritenersi costituiti non per il conseguimento di qualsiasi possibile vantaggio del fondo dominante, ma soltanto di quello corrispondente alla natura, come stabilita dal titolo, del peso imposto sul fondo servente (Cass. II, n. 3030/2009).

Nell'identificazione dell'estensione e delle modalità, incerte, di una servitù costituita in base a titolo negoziale, devesi, innanzitutto, far salva, per il fondo dominante, l'intera utilitas attribuitagli negozialmente, e solo quando sia soddisfatta tale esigenza si deve applicare il principio per cui la servitù si ritiene costituita con il minor aggravio per il fondo servente (Cass. II, n. 5706/1978; Cass. II, n. 521/1976; fattispecie particolare Cass. II, n. 21129/2012).

Al contempo, in tema di servitù prediali di passaggio, il contenuto del relativo diritto comprende tutte le concrete e varie modalità del suo esercizio, inteso quale utilitas che il proprietario del fondo dominante riceve non soltanto in via diretta, ossia mediante l'esercizio del diritto proprio o dei familiari o di coloro che detengano il fondo in suo nome, ma anche in via indiretta, attraverso le visite di terzi, riferibili alle normali esigenze della vita di relazione (Cass. II, n. 4821/2019: nella specie, si era confermata la decisione di appello che aveva riconosciuto al proprietario del fondo dominante la facoltà di consegnare le chiavi dei cancelli di ingresso all'immobile ad ospiti e personale di servizio).

Facoltà accessorie

La migliore dottrina ritiene comunemente che il comma 1 della norma de qua faccia prevalentemente riferimento alle facoltà accessorie (c.d. adminicula servitutis), di cui vengono individuate le seguenti categorie di: a) facoltà accessorie assolutamente indispensabili alla realizzazione delle servitù; b) facoltà senza l'uso delle quali la servitù potrebbe esercitarsi in misura minore di quella risultante dal titolo; c) facoltà senza le quali la servitù potrebbe esercitarsi nella misura voluta, ma con indiscutibile scomodità per il suo titolare (Branca, in Comm. S.B. 1979, 334).

A questo punto, è interessante fare una sintetica carrellata delle situazioni effettuali in cui la giurisprudenza ha rinvenuto gli adminicula servitutis.

Poiché la servitù di acquedotto comprende la facoltà quale adminiculum servitutis di accedere al fondo servente al fine di controllare lo stato dei canali e delle tubazioni dell'acqua, operare i necessari spurghi e procedere alle riparazioni occorrenti per il conseguimento dell'utilitas in cui essa si sostanzia, il possesso della servitù si estende anche ai manufatti e alle opere esistenti nel fondo servente; pertanto, pur conservando il proprietario del fondo servente la facoltà di recintare il proprio fondo, tale recinzione deve essere effettuata in modo che il diritto del proprietario del fondo dominante, come quello del possessore, non ne risulti impedito o limitato (art. 1064), derivandone diversamente spoglio o turbativa del possesso, contro i quali è data la tutela prevista dagli artt. 1168 e 1170 (Cass. II, n. 1497/1994).

Chiusura del fondo servente

Anche la previsione contenuta nel comma 2 della norma de qua è stata esaminata dai giudici di legittimità.

In tema di servitù di passaggio carraio, il proprietario, che abbia chiuso il fondo servente dotandolo di cancello automatico, è tenuto all'installazione di un citofono per garantire, ai sensi dell'art. 1064, comma 2, il diritto al libero e comodo accesso al fondo da parte del proprietario del fondo dominante e dei terzi — da lui autorizzati nei limiti della normalità — senza che ciò comporti alcun ampliamento delle facoltà del proprietario del fondo dominante con aggravamento della servitù (Cass. II, n. 31145/2017Cass. II, n. 17875/2003).

In base al combinato disposto degli artt. 841 e 1064, il proprietario del fondo servente può chiuderlo in qualsiasi momento, a condizione che ciò non ostacoli il libero e comodo ingresso ed il transito del proprietario del fondo dominante che vanta una servitù di passaggio; l'apposizione di un cancello e la dazione delle chiavi al proprietario del fondo dominante, quindi, non costituiscono sempre un minimo ammissibile sacrificio, poiché il rimedio delle chiavi può dimostrarsi nelle singole fattispecie concrete insufficiente a permettere normalmente il libero passaggio di tutti coloro che devono servirsi del passaggio stesso per l'utilità e comodità del fondo dominante (Cass. II, n. 15796/2002).

Il proprietario del fondo servente può recingere la sua proprietà, ancorché gravata da un diritto di servitù di passaggio, per tutelare indirettamente anche i suoi diritti alla sicurezza e alla riservatezza, se, conformemente alla disposizione dell'art. 1064 il transito per l'utilitas del fondo dominante è libero e comodo; né viola l'art. 833 se nella chiusura non è configurabile un atto emulativo (Cass. II, n. 5564/2001).

Bibliografia

Biondi, Le servitù, Milano 1967; Caruso - Spanò, Le servitù prediali, Milano 2013; De Tilla, Servitù prediali, in Enc. dir., XIV, Milano, 2007; Gallucci, Servitù prediali: natura, funzione e contenuto del diritto, in Il Civilista, 2010, n. 3, 79; Grosso - Deiana, Le servitù prediali, Torino, 1963; Musolino, Servitù prediali: l'estinzione per rinunzia, in Riv. not. 2013, 368; Terzago G. - Terzago P., Le servitù prediali - Volontarie - Coattive - Pubbliche - Costituzione - Esercizio - Estinzione - Tutela - Le singole servitù, Milano, 2007; Vitucci, Servitù prediali, in Dig. civ., XVIII, Torino 1998; Zaccheo, La tutela possessoria della servitù, in Giust. civ. 1982, II, 215.

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