Codice Civile art. 1090 - Manutenzione del canale.

Alberto Celeste

Manutenzione del canale.

[I]. Nella servitù di presa o di condotta d'acqua, quando il titolo non dispone altrimenti, il proprietario del fondo servente può domandare che il canale sia mantenuto convenientemente spurgato e le sue sponde siano tenute in stato di buona manutenzione a spese del proprietario del fondo dominante [1069].

Inquadramento

Affinando le peculiarità della servitù de qua sul versante dei diritti e degli obblighi delle parti, la norma in commento puntualizza che, nella servitù di presa o di condotta d'acqua, quando il titolo non dispone altrimenti, il proprietario del fondo servente può domandare che il canale sia mantenuto convenientemente spurgato e le sue sponde siano tenute in stato di buona manutenzione a spese del proprietario del fondo dominante. La norma de qua, che costituisce un'applicazione dall'art. 1069, concerne sia la servitù di presa d'acqua sia quella di acquedotto di derivazione o di scarico. Nel primo caso, il canale di cui trattasi è rappresentato dal canale derivatore che collega la presa d'acqua presente lungo il canale dispensatore con il luogo di utilizzazione dell'acqua sito nel fondo dominante. Nel caso di servitù di acquedotto di distribuzione e di scarico, la stessa norma si riferisce invece all'intero condotto che attraversa il fondo servente per giungere al terreno di presa.

In corrispondenza dell'obbligo di manutenzione a carico del proprietario del fondo dominante, è previsto il diritto del proprietario del fondo servente di chiederne l'osservanza. Ad avviso della dottrina, non è ammissibile, invece, che egli si sostituisca al titolare della servitù nell'esecuzione delle opere di manutenzione, mentre potrà agire in via giudiziaria e ottenere la condanna dell'obbligato con l'autorizzazione ad eseguire direttamente le opere a spese del titolare della servitù, qualora lo stesso non vi adempia. Il proprietario del fondo servente può esperire azione ex art. 1172 per denuncia di danno temuto, essendo in re ipsa la minaccia del pregiudizio (Branca, in Comm. S.B. 1979, 536) e, in caso di inottemperanza dell'ordine del giudice, ricorrere all'esecuzione in forma specifica ex art. 2931, con diritto al rimborso delle spese e al risarcimento dei danni. Comunque, il diritto di ottenere l'esecuzione delle opere di manutenzione da parte del proprietario del fondo servente, rientrando nel contenuto del diritto di proprietà, è imprescrittibile.

Bibliografia

Biondi, Le servitù, Milano 1967; Caruso - Spanò, Le servitù prediali, Milano 2013; De Tilla, Servitù prediali, in Enc. dir., XIV, Milano, 2007; Gallucci, Servitù prediali: natura, funzione e contenuto del diritto, in Il Civilista, 2010, n. 3, 79; Grosso - Deiana, Le servitù prediali, Torino, 1963; Musolino, Servitù prediali: l'estinzione per rinunzia, in Riv. not. 2013, 368; Terzago G. - Terzago P., Le servitù prediali - Volontarie - Coattive - Pubbliche - Costituzione - Esercizio - Estinzione - Tutela - Le singole servitù, Milano, 2007; Vitucci, Servitù prediali, in Dig. civ., XVIII, Torino 1998; Zaccheo, La tutela possessoria della servitù, in Giust. civ. 1982, II, 215.

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