Codice Civile art. 1160 - Usucapione delle universalità di mobili.

Alberto Celeste

Usucapione delle universalità di mobili.

[I]. L'usucapione di un'universalità di mobili [816] o di diritti reali di godimento sopra la medesima si compie in virtù del possesso continuato per venti anni.

[II]. Nel caso di acquisto in buona fede [1147] da chi non è proprietario, in forza di titolo idoneo, l'usucapione si compie con il decorso di dieci anni.

Inquadramento

Per quanto concerne, in particolare, le universalità di mobili, trattandosi appunto di complessi imponenti, rispetto ai quali è minore la necessità di tutelare la buona fede, atteso che è più agevole, alla luce del loro valore e della loro importanza, accertarne la legittima provenienza, si applica un regime analogo a quello degli immobili, quanto a usucapione ordinaria (venti anni) e usucapione abbreviata (acquisto in buona fede da chi non è proprietario, titolo idoneo, dieci anni). Nello specifico, la norma in commento sancisce, al comma 1, che l'usucapione di un'universalità di mobili o di diritti reali di godimento sopra la medesima si compie in virtù del possesso continuato per venti anni, e, al comma 2, che, nel caso di acquisto in buona fede da chi non è proprietario, in forza di titolo idoneo, l'usucapione si compie con il decorso di dieci anni.

Al riguardo, la dottrina ha rammentato che qualsiasi atto o fatto che abbia ad oggetto l'universitas, prende in considerazione la stessa come bene unitario, tenuto conto della funzione economica dell'intero complesso di beni (Greco, Della proprietà, III, Torino, 1958, 477), per cui, anche ai fini dell'usucapione, non rileva tanto la disponibilità possessoria di ogni singolo bene, quanto l'utilità tratta dall'insieme dei beni, nella sua interezza. Ne deriva che l'usucapente acquista la proprietà anche di quei beni che siano stati, addirittura, fuori dall'universalità per un certo periodo, purché essi non siano, nel frattempo, divenuti oggetto di altri rapporti giuridici oppure il possesso non sia stato effettivamente parziale, talché non si possa neanche parlare di possesso dell'universalità (De Martino, in Comm. S.B. 1984, 89).

In proposito, è intervenuto, di recente, il massimo organo di nomofilachia, statuendo che, ai fini della disciplina del possesso e dell'usucapione, l'azienda, quale complesso dei beni organizzati per l'esercizio dell'impresa, deve essere considerata come un bene distinto dai singoli componenti, suscettibile di essere unitariamente posseduto e, nel concorso degli altri elementi indicati dalla legge, usucapito. (Cass. S.U., n. 5087/2014).

Bibliografia

Botta, Acquisto per usucapione e validità dell'atto di trasferimento dell'immobile, in Not. 2007, 6; Guerinoni, L'usucapione, in Trattato dei diritti reali, diretto da Gambaro e Morello, I, Milano, 2008; Montel-Sertorio, Usucapione, in Nss. D.I., XX, Torino, 1975; Natali, L'acquisto di servitù per usucapione, in Immob. & proprietà 2006, 212; Peratoner, Usucapione e trascrizione, in Giur. it. 2005, I; Ruperto, Usucapione (diritto vigente), in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Vitucci, Acquisto per usucapione e legittimazione a disporre, in Giust. civ. 2004, II.

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