Codice Civile art. 1232 - Privilegi, pegno e ipoteche.InquadramentoQualora l'obbligazione originaria si estingua per novazione oggettiva, le garanzie reali che assistevano l'obbligazione originaria, a carico del debitore e/o di terzi, si estinguono anch'esse, salvo che le parti non abbiano espressamente stabilito di trasferirle sulla nuova obbligazione. La previsione ha lo scopo di tutelare i terzi garanti eventualmente ignari della genesi della nuova obbligazione per novazione. Inoltre la ratio della previsione risiede nel principio secondo cui gli accessori seguono la stessa sorte del rapporto principale (Magazzù, 822). La disposizione conferma espressamente che, in conseguenza della novazione, l'obbligazione originaria si estingue (Magazzù, 822). La norma trova applicazione in genere per tutti gli elementi accessori, quali garanzie personali, modalità esecutive, azioni, eccezioni, interessi, penali, sanzioni per l'inadempimento (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 355). Tali elementi accessori si trasferiscono anche alla nuova obbligazione solo quando vi sia un patto espresso o vi sia rinvio esplicito alla disciplina dell'obbligazione novata, ma senza pregiudizio per i terzi (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 132). La previsione trova applicazione anche quando vi sia novazione soggettiva con sostituzione dell'originario debitore ex art. 1275. Qualora l'effetto estintivo della novazione sia annullato, rivive l'obbligazione originaria e con essa le relative garanzie a suo tempo prestate (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 127). Secondo la giurisprudenza, l'estinzione si estende alle garanzie personali, ove non espressamente mantenute, sia accessorie, in considerazione del nesso di dipendenza che lega l'obbligazione di garanzia a quella principale, sia autonome, in considerazione del nesso indissolubile che lega la causa concreta di garanzia autonoma all'esistenza del rapporto garantito (Cass. n. 8342/2017). Il rilascio di una cambiale senza intento novativo vale soltanto ad aggiungere al rapporto originario una maggiore garanzia (Cass. n. 6652/1981). Il patto contrarioLa possibilità di una convenzione di segno contrario che mantenga le garanzie anche in caso di novazione attribuisce alla previsione natura dispositiva (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 355). L'accordo tra creditore e debitore volto a mantenere le garanzie che assistevano l'obbligazione originaria è inefficace verso il terzo garante, salvo che anche questi presti il consenso espresso (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 128). Il patto di mantenimento delle garanzie deve essere antecedente o contestuale all'accordo novativo. In tal caso le garanzie che assistono la nuova obbligazione non sono nuove garanzie, ma rappresentano una proroga delle precedenti, nei limiti del valore originario del credito, e conservano le medesime caratteristiche (Magazzù, 822). Sicché l'ipoteca conserverà la medesima natura e il medesimo grado (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 128). Ove il patto sia successivo, non ricorre il mantenimento delle garanzie pregresse per mancanza dell'oggetto, essendo all'epoca già estinte (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 355); bensì vi sarà la costituzione di garanzie nuove, benché della stessa specie (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 129). Le parti possono convenire anche di mantenere azioni od eccezioni relative all'obbligazione originaria, fermi restando i diritti dei terzi e la valutazione di compatibilità con la nuova obbligazione (Buccisano, 34; Magazzù, 822). Quando si tratti di novazione per mutamento del titolo, il patto di mantenimento deve essere valutato con particolare rigore quanto ai privilegi, poiché in questa fattispecie, a seguito della novazione, potrebbero venire meno le ragioni che giustificavano la presenza del privilegio, atteso che il privilegio è accordato dalla legge in considerazione della causa del credito ai sensi dell'art. 2745 (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 129). Al riguardo, si è sostenuto che la previsione stabilisce una deroga alla regola della natura legale dei privilegi, che può giustificarsi esclusivamente se — e nella misura in cui — la causa della nuova obbligazione risulti compatibile con la particolare specie cui appartiene il privilegio che si intende conservare. Non si pone al contrario alcuna questione con riferimento alla conservazione del privilegio anche per l'obbligazione nuova, che sia diversa dalla precedente solo in ordine all'oggetto, ma che resti immutata quanto alla causa (Perlingieri, in Comm. S.B., 1988, 130). Il patto di conservazione opera esclusivamente inter partes, occorrendo, ai fini della conservazione di garanzie prestate da terzi, il necessario consenso del garante (Cass. n. 8342/2017). BibliografiaBarassi, La teoria generale delle obbligazioni, III, Milano 1964; Buccisano, La novazione oggettiva e i contratti estintivi onerosi, Milano 1968; De Lorenzi, voce Compensazione, in Dig. civ. 1988; Favero, voce Confusione, in Enc. dir., Milano 1961; Giacobbe-Guida, Remissione del debito (diritto vigente), in Enc. dir., Milano 1988; Magazzù, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1978; Ragusa-Maggiore, voce Compensazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1961; Rescigno, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1965; Schlesinger, voce Compensazione, in Nss. D. I., Torino, 1959; Tilocca, voce Remissione del debito, in Nss. D.I., Torino 1968. |