Codice Civile art. 1253 - Effetti della confusione.

Cesare Trapuzzano

Effetti della confusione.

[I]. Quando le qualità di creditore e di debitore si riuniscono nella stessa persona, l'obbligazione si estingue, e i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati.

Inquadramento

La riunione nella stessa persona della qualità di debitore e creditore, ai fini dell'estinzione per confusione, si realizza quando a favore o a carico del soggetto si sia effettivamente verificata una successione nel credito o nel debito, come accade nelle ipotesi di successione ereditaria a titolo universale, fatta esclusione per il caso dell'accettazione con beneficio di inventario, di successione a titolo particolare a causa di morte o per atto tra vivi, di successione del terzo in ambedue le situazioni soggettive di credito e debito. La finalità dell'istituto è stata ricondotta al venir meno dell'elemento essenziale nel rapporto obbligatorio della dualità dei soggetti ovvero all'inutilità o impossibilità logico-giuridica della permanenza in vita di una pretesa verso se stessi (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 346). L'estinzione sarà parziale qualora detta successione avvenga pro quota (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 347). Ne consegue che la confusione non può riguardare i crediti intrasmissibili (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 346). La riunione può ritenersi integrata solo al momento dell'effettiva verificazione della successione e non precedentemente, anche qualora ne esistano i presupposti (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 405). La confusione si realizza anche qualora siano coinvolte obbligazioni condizionate, a termine o modali. Ove si tratti di obbligazione ad esecuzione continuata o periodica, la confusione, sebbene abbia ad oggetto le sole prestazioni non ancora scadute al momento della riunione delle opposte qualità, si estenderà all'intero rapporto obbligatorio (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 425); secondo altra tesi l'estinzione si realizzerà progressivamente ogni volta che nascano e maturino le singole obbligazioni, non potendosi estinguere situazioni che al momento della riunione non sono ancora costituite (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 350). L'estinzione per confusione è esclusa, poiché difetta il requisito della riunione dei patrimoni, nelle seguenti fattispecie: accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, separazione del patrimonio del defunto dal patrimonio dell'erede ad istanza dei creditori, usufrutto in favore del debitore sul patrimonio comprendente il credito corrispondente (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 345).

I requisiti della confusione

Affinché possa realizzarsi l'estinzione per confusione, la riunione delle qualità deve essere definitiva. La definitività esclude la reviviscenza delle obbligazioni qualora sopravvenga la caducazione di un atto valido ed efficace, sulla cui base sia avvenuta la riunione delle qualità, reviviscenza che invece ricorre quando l'atto sia invalido o risolto. Pertanto, quando la fattispecie produca immediato effetto traslativo, e quindi la confusione, ma la riunione effettivamente determinatasi cessi in ragione della verificazione di un evento dedotto in una condizione risolutiva o dello spirare di un termine finale, la reviviscenza è inammissibile (Favero, 1056). In senso contrario si rileva che nell'evenienza descritta le obbligazioni pregresse rivivrebbero, ivi comprese le garanzie prestate da terzi o dal debitore, esclusa la sola garanzia ipotecaria, in considerazione dell'effetto estintivo della cancellazione, cosicché essa dovrà essere nuovamente iscritta e prenderà grado successivo (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 349). Ulteriore opinione ritiene che in questo caso non si può discorrere né in termini di definitività né di estinzione provvisoria in vista di una predeterminata reviviscenza, dovendosi semmai qualificare la situazione giuridica creatasi come quiescenza o affievolimento, il che spiega la ripresa dell'obbligazione originaria (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 424). Non sempre alla riunione delle qualità consegue l'estinzione per confusione. E ciò quando tale effetto sia escluso dalla legge. Nella girata di ritorno di titoli di credito, pur determinandosi riunione delle qualità di creditore e debitore, non si verifica confusione, salvo che alla scadenza (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 350; Favero, 1056).

Un'ipotesi particolare di confusione pro quota è stata presa in considerazione dalla S.C. nel caso in cui la società si estingua prima che il socio agente abbia operato il ritrasferimento del diritto acquistato in nome proprio e per conto della stessa; ne discende che la situazione giuridica soggettiva, di natura obbligatoria, vantata dalla società al ritrasferimento del bene, si trasmette in contitolarità a tutti i soci che siano tali al momento dell'estinzione dell'ente, ivi compreso il socio agente originario intestatario, in capo al quale si riuniscono le qualità di creditore e di debitore, onde l'obbligazione si estingue pro quota (Cass. n. 22988/2014).

La liberazione dei garanti

In conseguenza della riunione delle qualità di creditore e debitore, i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati. La norma intende fare riferimento non solo alle garanzie personali e reali ma anche ai privilegi (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 350). Le garanzie reali prestate dal debitore o dal terzo non si estinguono quando il credito garantito è gravato da usufrutto o pegno che ne impediscono l'estinzione, e così accade per le garanzie personali prestate dal terzo, poiché, non estinguendosi il rapporto principale, non si estingue neanche il rapporto accessorio (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 428). Qualora il titolo costitutivo della riunione delle opposte qualità di creditore e debitore perda efficacia ex tunc, la confusione si ha per non verificata, con la conseguenza che la garanzia prestata dal debitore o da terzi è come se non si fosse mai estinta (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 351). Di contro la garanzia ipotecaria, in ragione dell'effetto estintivo della cancellazione, dovrà essere nuovamente iscritta e prenderà grado successivo. Ove siano le parti ad accordarsi nel senso di ricostituire l'obbligazione estinta per confusione, gli effetti si produrranno esclusivamente tra le parti stesse, senza che rivivano le garanzie anteriormente prestate da terzi.

Gli effetti nelle obbligazioni solidali e indivisibili

Qualora la riunione delle posizioni di debito e credito si determini a fronte di un'obbligazione solidale, si applicheranno le regole vigenti in materia di obbligazioni soggettivamente complesse (Perlingieri, in Comm. S. B., 1988, 427). Sicché nel caso di successione nel debito solidale l'effetto estintivo della confusione si realizzerà solo limitatamente alla porzione spettante nel rapporto interno al debitore al quale il creditore succede; alla medesima conclusione dovrà pervenirsi nel caso di riunione delle qualità di creditore in solido e debitore, estinguendosi l'obbligazione per confusione nella misura corrispondente al credito in cui si verifica successione. Tali disposizioni costituiscono il precipitato del principio secondo cui il presupposto affinché la confusione possa operare è rappresentato dall'identità integrale dei soggetti (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 352). Nelle obbligazioni indivisibili, qualora vi sia una pluralità di creditori, la successione del debitore nella posizione di uno dei concreditori comporterà che questi ultimi non potranno domandare la prestazione indivisibile, se non rimborsando il valore della parte di colui nei cui confronti è avvenuta la confusione con il debitore. Ove invece l'obbligazione indivisibile debba essere eseguita da una pluralità di debitori, la confusione a seguito della riunione fra un condebitore e creditore sarà disciplinata secondo le regole dell'obbligazione solidale passiva (Di Prisco, in Tr. Res., 1999, 352).

Bibliografia

Barassi, La teoria generale delle obbligazioni, III, Milano 1964; Buccisano, La novazione oggettiva e i contratti estintivi onerosi, Milano 1968; De Lorenzi, voce Compensazione, in Dig. civ. 1988; Favero, voce Confusione, in Enc. dir., Milano 1961; Giacobbe-Guida, Remissione del debito (diritto vigente), in Enc. dir., Milano 1988; Magazzù, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1978; Ragusa-Maggiore, voce Compensazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano, 1961; Rescigno, voce Novazione (diritto civile), in Enc. dir., Milano 1965; Schlesinger, voce Compensazione, in Nss. D. I., Torino, 1959; Tilocca, voce Remissione del debito, in Nss. D. I., Torino 1968.

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