Codice Civile art. 1281 - Leggi speciali.Leggi speciali. [I]. Le norme che precedono si osservano in quanto non siano in contrasto con i principi derivanti da leggi speciali. [II]. Sono salve le disposizioni particolari concernenti i pagamenti da farsi fuori del territorio dello Stato. InquadramentoLe disposizioni codicistiche in tema di debiti di moneta estera sono applicabili ove non siano derogate da leggi speciali in materia valutaria (Bianca, 166; Quadri, in Tr. Res., 1999, 518; Di Majo, 282; Ascarelli, in Comm. S. B., 1992, 411). La legislazione valutaria tende a limitare la libera disponibilità della valuta straniera in favore dei privati e, pur non determinando l'invalidità del debito espresso in valuta estera, impone l'estinzione dei debiti di valuta estera mediante il pagamento di moneta nazionale (Quadri, in Tr. Res., 1999, 519; Di Majo, 282). Le barriere valutarie non operano peraltro nei paesi comunitari (Bianca, 168) ed anche con riguardo ai paesi extracomunitari la legislazione oggi è alquanto aperta, consentendo la circolazione transfrontaliera dei capitali. Peraltro, lo sfavore normativo in ordine all'utilizzo di denaro contante, come previsto dalla legislazione antiriciclaggio, limita alquanto l'area di applicazione delle norme dedicate al pagamento in contanti. L'applicabilità del principio nominalistico ad una componente (espressa in moneta estera) della base di calcolo dell'indennità di anzianità e del trattamento di fine rapporto non può ritenersi esclusa dal disposto del comma 1 dell'art. 1281, non avendo la disciplina dei detti istituti carattere speciale (Cass. n. 2893/1991). Non è inoltre contrario all'ordine pubblico italiano, e non è quindi illecito, il patto con il quale il compratore italiano si impegni a pagare l'alienante straniero in valuta estera, attenendo l'autorizzazione dell'Ufficio italiano cambi alla sfera meramente esecutiva (Cass. n. 3175/1976; Cass. n. 949/1954). Ma in senso contrario altro arresto ha affermato che, quando sia costituita un'obbligazione in moneta straniera, il difetto di autorizzazione ministeriale, assunta come necessaria in ragione della residenza all'estero del creditore al tempo della stipula, sarebbe causa di nullità (Cass. n. 3633/1985). BibliografiaBianca, Diritto civile, IV, L'obbligazione, Milano, 1997; Breccia, Le obbligazioni, Milano, 1991; Di Majo, voce Obbligazioni pecuniarie, in Enc. dir., Milano, 1979; Distaso, voce Somma di denaro (Debito di), in Nss. D. I., Torino, 1970; Mastropaolo, voce Obbligazione, V, Obbligazioni pecuniarie, in Enc. giur., Roma, 1990. |