Codice Civile art. 1485 - Chiamata in causa del venditore.

Francesco Agnino

Chiamata in causa del venditore.

[I]. Il compratore convenuto da un terzo che pretende di avere diritti sulla cosa venduta, deve chiamare in causa il venditore [106, 269 c.p.c.]. Qualora non lo faccia e sia condannato con sentenza passata in giudicato, perde il diritto alla garanzia, se il venditore prova che esistevano ragioni sufficienti per far respingere la domanda.

[II]. Il compratore che ha spontaneamente riconosciuto il diritto del terzo perde il diritto alla garanzia, se non prova che non esistevano ragioni sufficienti per impedire l'evizione [1489].

Inquadramento

La chiamata in causa del venditore costituisce un onere e non un obbligo per l'acquirente — convenuto che così potrebbe giovarsi degli effetti della garanzia già nel giudizio di rivendica; ove l'acquirente, invece di chiamare in causa il venditore, l'eccepisca nei suoi confronti in un separato giudizio per l'escussione della garanzia per evizione, questi, per sottrarsi agli effetti della garanzia, ha a sua volta l'onere di provare che nel giudizio conclusosi con la perdita totale o parziale del diritto di proprietà da parte del suo acquirente, sussistevano sufficienti ragioni per far respingere la domanda.

Profili processuali

Per la Suprema Corte la prescrizione dell'azione di evizione decorre dal momento in cui il diritto del terzo sul bene è incontestabilmente accertato e tale incontestabilità può coincidere solo con il passaggio in giudicato della sentenza ovvero con il perfezionamento della transazione che pone fine alla lite tra colui che agisce in garanzia ed il terzo rivendicante (Cass. n. 184/1997) Per vero, solo dal momento in cui cessa ogni incertezza sul diritto vantato dal terzo sul bene compravenduto diviene correlativamente certa la perdita del diritto acquistato dal compratore e sorge il suo diritto al ristoro, da parte del venditore, delle conseguenze patrimoniali prodotte da tale perdita, ancorché, al fine di rendere incontestabile anche nei confronti del venditore l'esito del giudizio intrapreso dal terzo nei suoi confronti, egli possa avere interesse a chiamare in tale giudizio, ai sensi dell'art. 1485, comma 1, il venditore.

Vero è che nello stesso giudizio il compratore ha facoltà di proporre nei confronti del venditore la domanda di garanzia per l'evizione minacciata dal terzo, ma in tal caso l'accoglimento dell'azione di garanzia rimane subordinato all'accertamento del diritto del terzo, tant'è che il giudice potrebbe, per ragioni di economia processuale, disporre la separazione delle due cause, decidendo solo la causa principale (Cass. n. 2714/1996).

Sotto altro aspetto, la causa di garanzia per evizione, proposta dai convenuti nei confronti dei loro danti causa, al fine di rivalersi degli effetti negativi dell'eventuale soccombenza in relazione alla domanda principale, nei loro confronti proposta dagli attori a tutela della servitù vantata sui fondi, non può ritenersi in alcun modo riconducibile alla previsione di cui all'art. 331 c.p.c., quale che sia la natura, propria o impropria (qualificazione comunque più corretta, stante la diversità dei titoli azionati e dei relativi rapporti) della garanzia in questione.

Pertanto, deve essere esclusa la sussistenza di alcuna ipotesi di litisconsorzio sostanziale, in considerazione della netta distinzione tra i rapporti in questione, derivanti da titoli diversi (il diritto reale su cosa altrui, gravante sui fondi ed opponibile ai terzi acquirenti, ove risultante dalla trascrizione, quanto alla domanda principale, i contratti di compravendita immobiliare quanto a quella di garanzia).

Bibliografia

Angelici, Consegna e proprietà nella vendita internazionale, Milano, 1979; Auricchio, La individuazione dei beni immobili, Napoli, 1960; Bocchini, La vendita con trasporto, Napoli, 1985; Cataudella, Nullità formali e nullità sostanziali nella normativa sul condono edilizio, in Quadrimestre 1986; De Cristofaro, Vendita (vendita di beni di consumo), in Enc. giur., Roma, 2004; De Nova, Inzitari, Tremonti, Visintini, Dalle res alle new properties, Roma, 1991; Luminoso, La compravendita, Torino, 2011; Mengoni, Profili di una revisione della teoria sulla garanzia per i vizi nella vendita, Studi in onore di De Gregorio, Città di Castello, 1955; Portale, Principio consensualistico e conferimento di beni in società, in Riv. soc. 1970; Rizzieri, La vendita obbligatoria, Milano, 2000; Russo, La responsabilità per inattuazione dell'effetto reale, Milano, 1965; Santini, Il commercio, Bologna, 1979.

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