Codice Civile art. 1500 - Patto di riscatto.

Francesco Agnino

Patto di riscatto.

[I]. Il venditore può riservarsi il diritto di riavere la proprietà della cosa venduta mediante la restituzione del prezzo e i rimborsi stabiliti dalle disposizioni che seguono [1502 ss.].

[II]. Il patto di restituire un prezzo superiore a quello stipulato per la vendita è nullo per l'eccedenza.

Inquadramento

Il patto di riscatto non è un negozio traslativo in senso inverso alla prima vendita. Il patto di riscatto è invece una forma di scioglimento retroattivo della vendita.

Si tratta di una vendita conclusa sotto condizione risolutiva potestativa (talvolta indicata anche come condizione mista o non meramente potestativa), a mezzo della quale il venditore si riserva il diritto di risolvere giustappunto il contratto entro un tempo determinato, così automaticamente riacquistando la proprietà del bene contro restituzione del prezzo e rimborso delle spese (Cass. n. 1611/1989).

Si è inoltre affermato che nella vendita con patto di riscatto, la nullità prevista dall'art. 1500, comma 2, colpisce - per l'eccedenza - qualsiasi pattuizione che comporti per il venditore un esborso superiore al prezzo stipulato (Cass. n. 6144/2016).

Patto di riscatto e divieto di patto commissorio

La vendita con patto di riscatto o di retrovendita, stipulata tra il debitore ed il creditore, la quale risponda all'intento delle parti di costituire una garanzia, con l'attribuzione irrevocabile del bene al creditore solo in caso di inadempimento del debitore, è nulla anche quando implichi un trasferimento effettivo della proprietà (con condizione risolutiva), atteso che, pur non integrando direttamente il patto commissorio, previsto e vietato dall'art. 2744, configura mezzo per eludere tale norma imperativa e, quindi, esprime una causa illecita, che rende applicabile la sanzione dell'art. 1344 (Cass. n. 1611/1989).

In tali ipotesi, pur non integrando direttamente un patto commissorio vietato dall'art. 2744, la vendita costituisce sicuramente un mezzo per eludere tale norma imperativa ed esprime perciò una causa illecita che rende applicabile all'intero contratto la sanzione dell'art. 1344.

Infatti, secondo l'orientamento oramai consolidato della giurisprudenza della Corte di Cassazione, il divieto del patto commissorio si estende a qualsiasi negozio, ancorché lecito e quale ne sia il contenuto, che venga impiegato per conseguire il risultato concreto, vietato dall'ordinamento dell'illecita coercizione del debitore a sottostare alla volontà del creditore, accettando preventivamente il trasferimento della proprietà di un suo bene come conseguenza della mancata estinzione del debito (Cass. n. 1233/1997).

In particolare, la vendita con patto di riscatto, stipulata tra debitore e creditore, la quale risponda all'intento delle parti di costituire una garanzia con attribuzione irrevocabile del bene al creditore in caso di inadempienza del debitore, è nulla anche quando implichi un trasferimento effettivo della proprietà con condizione risolutiva, atteso che pur non integrando direttamente il patto commissorio, la simulazione costituisce soltanto la causa pretendi, cioè il fatto rivelatore del vietato patto posto a base dell'azione di nullità del contratto, sicché il relativo accertamento non è soggetto alle limitazioni ex art 1417 quanto alla prova testimoniale volta a far valere l'illiceità ex lege del negozio dissimulato (Cass. n. 8325/1990).

Bibliografia

Angelici, Consegna e proprietà nella vendita internazionale, Milano, 1979; Auricchio, La individuazione dei beni immobili, Napoli, 1960; Bocchini, La vendita con trasporto, Napoli, 1985; Cataudella, Nullità formali e nullità sostanziali nella normativa sul condono edilizio, in Quadrimestre 1986; De Cristofaro, Vendita (vendita di beni di consumo), in Enc. giur., Roma, 2004; De Nova, Inzitari, Tremonti, Visintini, Dalle res alle new properties, Roma, 1991; Luminoso, La compravendita, Torino, 2011; Mengoni, Profili di una revisione della teoria sulla garanzia per i vizi nella vendita, Studi in onore di De Gregorio, Città di Castello, 1955; Portale, Principio consensualistico e conferimento di beni in società, in Riv. soc. 1970; Rizzieri, La vendita obbligatoria, Milano, 2000; Russo, La responsabilità per inattuazione dell'effetto reale, Milano, 1965; Santini, Il commercio, Bologna, 1979.

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