Codice Civile art. 1512 - Garanzia di buon funzionamento.Garanzia di buon funzionamento. [I]. Se il venditore ha garantito per un tempo determinato il buon funzionamento della cosa venduta, il compratore, salvo patto contrario, deve denunziare al venditore il difetto di funzionamento entro trenta giorni dalla scoperta, sotto pena di decadenza [2964 ss.]. L'azione si prescrive in sei mesi dalla scoperta. [II]. Il giudice, secondo le circostanze, può assegnare al venditore un termine per sostituire o riparare la cosa in modo da assicurarne il buon funzionamento, salvo il risarcimento dei danni [1223 ss.]. [III]. Sono salvi gli usi i quali stabiliscono che la garanzia di buon funzionamento è dovuta anche in mancanza di patto espresso [174 trans.]. InquadramentoIn tema di vendita di cose mobili, l'art.1512 prevede inoltre la garanzia aggiuntiva, di origine contrattuale, del buon funzionamento, che, rafforzando la tutela del compratore, assicura il buon funzionamento del bene, indipendentemente dalle cause del cattivo funzionamento dello stesso. Differenze rispetto alla garanzia per viziL'azione di garanzia per buon funzionamento della cosa venduta si distingue dall'analoga azione di garanzia per vizi, prevista dall' art. 1490, perché nella prima il compratore è tenuto a dimostrare solo il cattivo funzionamento del bene, mentre nella seconda deve provare l'inidoneità della cosa all'uso pattuito per effetto di uno specifico vizio, non riconoscibile o ignorato (Cass. n. 3656/1988; Cass. n. 5155/1981). In particolare, la garanzia di buon funzionamento, di cui all'art. 1512 la quale attua con l'assicurazione di un determinato risultato (buon funzionamento per il tempo convenuto) una più energica tutela del compratore in via autonoma e indipendente rispetto alla garanzia per vizi e alla responsabilità per mancanza di qualità, trova fondamento in un patto contrattuale, e pertanto, può essere invocata solo previa deduzione e dimostrazione dell'esistenza di un tale patto nel contratto di compravendita (Cass. n. 3656/1988). In materia di compravendita, la garanzia di buon funzionamento della cosa venduta, che disciplinata dall'art. 1512 c.c. può essere convenuta con apposita clausola contrattuale, opera in modo autonomo ed indipendente rispetto alle regole legali della garanzia per i vizi della cosa venduta e della ordinaria responsabilità per mancanza di qualità. Presupposti per l'operatività della garanziaLa garanzia del buon funzionamento delle cose vendute ex art. 1512 postula che si tratti di beni i quali anche se non rientranti necessariamente nella categoria delle macchine, siano destinati a durare nel tempo ed abbiano una propria funzionalità strumentale suscettibile, ove venga meno, di essere eventualmente ripristinata mediante riparazione come prevede espressamente il comma 2 dell'articolo citato, sicché essa non si attaglia alla vendita di cose consumabili, come nel caso di animali vivi destinati alla macellazione (Cass. n. 8126/2000). La nascita di un'obbligazione svincolata dai termini di prescrizione e decadenza previste in tema di garanzie per vizi (artt. 1495,1512 e 1669) può ritenersi avvenuta non solo ove vi sia stato il riconoscimento dei vizi, ma anche e soprattutto ove, da tale riconoscimento, sia scaturito l'impegno o l'obbligo di provvedere alla loro eliminazione, dato che, diversamente, il riconoscimento avrebbe solo effetto ai fini dell'interruzione della prescrizione che, per giurisprudenza costante, costituisce eccezione in senso lato. Inoltre, la formazione della cosa giudicata su un capo della sentenza per mancata impugnazione può verificarsi solo con riferimento a quei capi dotati di autonomia ed indipendenza (Cass. n. 28232/2018). 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