Codice Civile art. 1548 - Nozione.Nozione. [I]. Il riporto è il contratto per il quale il riportato trasferisce in proprietà al riportatore titoli di credito di una data specie per un determinato prezzo, e il riportatore assume l'obbligo di trasferire al riportato, alla scadenza del termine stabilito [1551 2], la proprietà di altrettanti titoli della stessa specie, verso rimborso del prezzo, che può essere aumentato o diminuito nella misura convenuta. InquadramentoIl contratto di riporto può essere stipulato per soddisfare varie esigenze: quella del riportato di procurarsi denaro a condizioni meno onerose di quelle proprie del mercato di credito ovvero quella del riportatore di esercitare i diritti di voto inerenti le azioni o, infine, quella di una o dell'altra parte di speculare sulle possibili variazioni di valore dei titoli stessi. La dottrina tradizionalmente distingue tra riporto c.d. di banca e riporto c.d. di borsa (Cottino, in Comm. S.B., 1966, 148 ss., la cui distinzione è normalmente ripresa dalla successiva dottrina). Il primo sarebbe concluso allo scopo di procurarsi temporaneamente danaro o la disponibilità di un determinato ammontare di titoli, concessi dalla banca nelle vesti rispettivamente di riportato e di riportatore. Il riporto di borsa, invece, è tradizionalmente definito come il contratto di riporto stipulato da due soggetti che hanno in precedenza concluso un contratto borsistico di vendita a termine di titoli, allo scopo di differirne il termine originariamente pattuito. Causa del contratto di riportoLa natura polivalente dell'operazione economica sottesa al riporto ha così ingenerato un ampio dibattito in dottrina circa la definizione della causa del contratto. Deve tuttavia condividersi la posizione ormai dominante, secondo cui la causa è data dallo scambio reciproco della temporanea disponibilità di titoli fungibili dal riportato al riportatore a fronte della disponibilità temporanea del danaro, a titolo di prezzo, corrisposto dal riportatore al riportato. La causa tipica del riporto richiede anche la contestualità dell'impegno al doppio scambio, nell'ambito di un'operazione economica unitariamente configurata (Cass. n. 1215/2008; per un caso in cui, malgrado il nomen iuris di riporto, utilizzato dalle parti, il contratto è stato qualificato come mutuo con pegno irregolare: Trib. Milano, 10 maggio 1955); in mancanza di tale contestualità, non si applicherà la disciplina legale del riporto.
Termine di esecuzione del contrattoNel contratto di riporto di borsa il termine di esecuzione delle prestazioni ha carattere essenziale, indipendentemente dalla volontà delle parti, in quanto discende dalla natura stessa del contratto; tuttavia è ammissibile che le parti concordino una proroga prima della scadenza. Sotto altro aspetto, nell'ambito del contratto di riporto, è da escludersi, dopo il trasferimento di proprietà dei titoli di credito al riportatore, la permanenza di un diritto del riportato di disporre degli stessi titoli, anche al solo fine di aderire ad una o.p.a. (App. Genova 16 settembre 1997). Riporto staccatoIl conferimento ad un Istituto di credito del mandato continuativo ad eseguire operazioni speculative in Borsa mediante lo strumento del cosiddetto «riporto staccato» — e cioè allo scoperto, regolandosi in contanti solo la differenza fra i prezzi di acquisto e quelli di vendita dei titoli, con la registrazione della differenza medesima nel conto corrente aperto a norme del mandante, a tale specifico fine — non può ritenersi revocato per effetto della sola inerzia del cliente che ometta la restituzione con sottoscrizione dei fissati bollati inviatigli in relazione alle operazioni compiute, esigendosi, all'opposto, un comportamento che, secondo le regole codicistiche del mandato e, più puntualmente, secondo gli usi di Borsa, consenta di ravvisare la revoca del mandato stesso, come il formale invito a desistere da ulteriori operazioni, seguito dal disconoscimento specifico di quelle ciò nonostante effettuate e comunicate con l'invio dei documenti suddetti, o, quanto meno la contestazione dell'estratto del conto corrente contenente le relative annotazioni, fermo restando, comunque, che, conformemente alla caratteristica propria di operazioni siffatte, la cessazione del descritto rapporto implica la chiusura dello stesso conto ad esse strumentale, accompagnata dal pagamento dei titoli acquistati o trattenuti per successiva negoziazione (Cass. n. 5845/1990). BibliografiaBelli-Rovini, Riporto (contratto di), Dig. comm., XII, Torino, 1996; Capozzi, Compravendita, riporto, permuta, contratto estimatorio, somministrazione, locazione, Dei singoli contratti, Milano 1988; Cottino, Del riporto, della permuta, Bologna, 1970; Dalmartello, Sinallagma e realità nel contratto di riporto, in Banca, borsa, cred. it. 1954, I; Zuddas, Somministrazione, Concessione di vendita, Franchising, Torino 2003. |