Codice Civile art. 1564 - Risoluzione del contratto.Risoluzione del contratto. [I]. In caso d'inadempimento di una delle parti relativo a singole prestazioni, l'altra può chiedere la risoluzione del contratto, se l'inadempimento ha una notevole importanza [1455] ed è tale da menomare la fiducia nell'esattezza dei successivi adempimenti. InquadramentoPoiché il contratto ha causa unica, anche un singolo inadempimento può giustificare la risoluzione. Tuttavia, in applicazione del principio di buona fede (1175), è necessario che esso abbia un certo rilievo. In generale, comunque, per il caso di inadempimento, accanto alla risoluzione dell'intero contratto, è configurabile la risoluzione delle singole prestazioni, in quanto, se è vero che tale soluzione desta qualche perplessità per il rischio di disintegrare l'unità del contratto, per cui solo in presenza di una espressa regolamentazione in deroga sarebbe ipotizzabile la risoluzione parziale, nei contratti di durata la risoluzione può essere solo parziale, non interessando, tra l'altro, gli effetti che si sono già prodotti (Giannattasio, 282). La dottrina è dunque orientata nel ritenere ammissibile, accanto alla risoluzione del contratto di somministrazione, la risoluzione di singole prestazioni. Nei contratti ad esecuzione periodica o continuata, infatti, tali singole prestazioni rivestono un ragionevole grado di autonomia che permette di isolare l'una dalle altre tanto che, addirittura, la risoluzione parziale sarebbe in re ipsa quando la parte adempiente, di fronte alla mancata attuazione di una o più prestazioni dell'altra parte, non esegue quelle corrispondenti a suo carico passando tout court alle successive (Zuddas, 125). Riparto dell'onere della provaIn tema di procedimento monitorio, nel caso in cui una parte abbia ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di una somma, a titolo di corrispettivo in forza di contratto di somministrazione, e la parte ingiunta proponga opposizione, chiedendo la revoca del decreto e, in via riconvenzionale, la pronuncia della risoluzione del contratto per l'altrui inadempimento, non si versa in tema di risoluzione del contratto ex art. 1564, ma di eccezione d'inadempimento ai sensi dell'art. 1460, con la conseguenza che grava sull'opposto l'onere di provare il proprio esatto adempimento (Cass. n. 22666/2009). Inoltre, nel contratto di somministrazione il somministrato può contestare forniture diverse da quelle per cui gli è richiesto l'adempimento, sia in via di azione domanda riconvenzionale sia in via di eccezione, ma accertare se si tratta delle medesime o di altre è compito del giudice del merito (Cass. n. 2842/1998). BibliografiaBigliazzi Geri, Breccia, Busnelli, Natoli, Diritto civile, 3, Obbligazioni e contratti, Torino, 1985, 567; Capozzi, Compravendita, riporto, permuta, contratto estimatorio, somministrazione, locazione, Dei singoli contratti, Milano 1988; Giannattasio, La permuta, il contratto estimatorio, la somministrazione, Milano, 1960; Zuddas, Somministrazione, Concessione di vendita, Franchising, Torino 2003. |