Codice Civile art. 1630 - Affitto senza determinazione di tempo.Affitto senza determinazione di tempo. [I]. L'affitto a tempo indeterminato di un fondo soggetto a rotazione di colture si reputa stipulato per il tempo necessario affinché l'affittuario possa svolgere e portare a compimento il normale ciclo di avvicendamento delle colture praticate nel fondo (1). [II]. Se il fondo non è soggetto ad avvicendamento di colture, l'affitto si reputa fatto per il tempo necessario alla raccolta dei frutti. [III]. L'affitto non cessa se prima della scadenza una delle parti non ha dato disdetta con preavviso di sei mesi (2). (1) V. l. 22 luglio 1966, n. 606 e art. 17 l. 11 febbraio 1971, n. 11. (2) Seguiva un quarto comma divenuto inoperante con r.d.l. 9 agosto 1943, n. 721. InquadramentoTale norma è stata introdotta tenendo in considerazione la durata dei cicli produttivi dei fondi rustici. Durata dell'annata agrariaPoiché l'art. 39 l. n. 203/1982, collocato tra le norme generali, dispone che l'annata agraria ha inizio l'11 novembre ai fini della presente legge, tale decorrenza non può esser limitata, per esigenze di razionalità ed omogeneità, ai rapporti associativi (art. 25,26,30 e 34 l. n. 203/1982), ovvero alle ipotesi in cui il legislatore ha usato detta espressione letterale (artt. 5,42 e 47 l. n. 203/1982, per l'affitto) anziché quella di «anni» o «anno»; pertanto sia la durata dei contratti in corso al momento di entrata in vigore della l. n. 203/1982 (art. 2, comma ultimo), sia il termine entro il quale può esser tempestivamente disdetto il contratto (art. 4 l. n. 203/1982), decorrono (inderogabilmente, ai sensi dell'art. 58, comma 1, l. n. 203/1982) dall'11 novembre e non dal momento dell'entrata in vigore della legge — e cioè dal 6 maggio 1982 — o dall'inizio (1 gennaio) dell'anno solare (Cass. n. 1295/1998). Peraltro, nel caso di affitto di fondo rustico a tempo indeterminato, la durata del contratto va rapportata, ai sensi dell'art. 1630 ed in correlazione alla ratio dell'istituto (volto al godimento di un fondo rustico secondo la natura ed i tipi delle colture), in via primaria, al tempo necessario all'espletamento della rotazione delle colture e, in via sussidiaria, al tempo necessario alla raccolta dei frutti, con la conseguenza che tale regola sussidiaria trova legittima applicazione in ipotesi di mancata (od omessa) dimostrazione da parte dell'affittuario, cui incombe il relativo onere a norma dell'art. 2697, di quel diverso parametro della rotazione delle colture (Cass. n. 4494/1984). BibliografiaBarraso-Di Marzio-Falabella, La locazione, Padova, 1988; Barraso- DI Marzio-Falabella, La locazione, contratto, obbligazione, estinzione, Torino, 2010; Bianca, Diritto civile, III, Milano, 2000; Carrato-Scarpa, Le locazioni nella pratica del contrato e del processo, Milano, 2010; Cuffaro-Calvo-Ciatti, Della locazione. Disposizioni generali. Artt. 1571-1606, Milano 2014; Gabrielli-Padovini, Le locazioni di immobili urbani, Padova, 2005; Grasselli, La locazione di immobili nel codice civile e nelle leggi speciali, Padova, 2005. |