Codice Civile art. 1638 - Espropriazione per pubblico interesse.Espropriazione per pubblico interesse. [I]. In caso di espropriazione per pubblico interesse (1) o di occupazione temporanea del fondo locato, l'affittuario ha diritto di ottenere dal locatore la parte d'indennità a questo corrisposta per i frutti non percepiti o per il mancato raccolto. (1) L'intera materia è stata ridisciplinata dal d.P.R. 8 maggio 2001, n. 327, entrato in vigore, ai sensi del d.l. 20 giugno 2002, n. 122, conv., con modif., in l. 1° agosto 2002, n. 185, il 30 giugno 2003. InquadramentoLa norma si spiega considerando che l'affittuario ha diritto al godimento pieno e libero del bene e che il legislatore vuole evitare un indebito arricchimento. Determinazione dell'indennità di espropriazionePer la Cassazione l'indennità aggiuntiva riservata al coltivatore, commisurabile al valore agricolo e a carico dell'espropriante, è da intendere comprensiva di qualsiasi voce di danno determinato dal dover abbandonare il fondo espropriato, onde il pregiudizio legato alla perdita dei frutti pendenti esistenti al momento dell'occupazione, e le pretese relative alla stessa indennità di occupazione, potranno esser fatti valere, semmai, esclusivamente nei confronti del proprietario concedente, in forza del rapporto contrattuale che costituisce legittimo titolo di godimento in capo al coltivatore (Cass. n. 2238/2007). Inoltre, si è sostenuto che in fattispecie di occupazione legittima (non seguita da espropriazione né formale né sostanziale per ragione non imputabile all'occupante) con tempestivo rilascio del bene prima della scadenza del termine posto all'occupazione, l'indennità di occupazione, comprendente anche l'onere di spesa necessario al ripristino del fondo, è dovuta in via esclusiva al proprietario di esso; ne consegue che ogni pretesa del coltivatore affittuario deve essere rivolta nei confronti del proprietario, tenuto verso l'affittuario alla parte dell'indennità a lui spettante e alla riattivazione del rapporto di affitto rimasto sospeso durante l'occupazione (Cass. n. 15104/2001). Decreto di occupazioneL'affittuario coltivatore diretto che sia stato privato del godimento del fondo locatogli in conseguenza dell'esecuzione di un decreto di occupazione d'urgenza a norma dell'art. 20 l. n. 865/1971 (nella specie, non seguito né da decreto di esproprio, né da cessione volontaria del bene da parte del proprietario né dalla c.d. accessione invertita) non ha diritto ad un'indennità aggiuntiva nei confronti dell'occupante, sulla base di un'applicazione analogica della disciplina prevista per l'espropriazione dall'art. 17 l. n. 865/1971, atteso che il decreto di occupazione di urgenza, a differenza di quello di esproprio, si limita a sospendere, senza estinguere, l'esercizio del diritto personale sul fondo e che il pregiudizio dell'affittuario è compensato ai sensi dell'art. 1638 (Cass. n. 11609/1992). BibliografiaBarraso-Di Marzio-Falabella, La locazione, Padova, 1988; Barraso- DI Marzio-Falabella, La locazione, contratto, obbligazione, estinzione, Torino, 2010; Bianca, Diritto civile, III, Milano, 2000; Carrato-Scarpa, Le locazioni nella pratica del contrato e del processo, Milano, 2010; Cuffaro-Calvo-Ciatti, Della locazione. Disposizioni generali. Artt. 1571-1606, Milano 2014; Gabrielli-Padovini, Le locazioni di immobili urbani, Padova, 2005; Grasselli, La locazione di immobili nel codice civile e nelle leggi speciali, Padova, 2005. |