Codice Civile art. 1715 - Responsabilità per le obbligazioni dei terzi.Responsabilità per le obbligazioni dei terzi. [I]. In mancanza di patto contrario [1736], il mandatario che agisce in proprio nome [1705] non risponde verso il mandante dell'adempimento delle obbligazioni assunte dalle persone con le quali ha contrattato, tranne il caso che l'insolvenza di queste gli fosse o dovesse essergli nota all'atto della conclusione del contratto. InquadramentoLa norma si giustifica in considerazione del fatto che se il mandatario agisce in nome proprio, cioè senza rappresentanza, gli effetti della stipula si producono nella sua sfera giuridica e, pertanto, si presume che egli scelga una controparte solvente. Esonero di responsabilità del mandatarioL'esonero del mandatario senza rappresentanza da responsabilità verso il mandante per l'inadempimento delle obbligazioni assunte dai terzi con i quali ha contratto, sancito dall'art. 1715, ha carattere generale, poiché rappresenta la conseguenza del particolare modo di operare dell'interposizione gestoria, nel cui ambito non v'è spazio per una responsabilità in proprio del gestore, posto che il mandante o ha azione diretta contro il terzo contraente, ovvero versa in una situazione di piena estraneità rispetto al negozio di gestione ed al rapporto che ne scaturisce in capo al mandatario. Pertanto, il suddetto esonero copre tutta l'area dell'esecuzione del mandato e non è limitato ad un solo momento di questa (Cass. n. 3230/1975). La posizione del terzoPoiché il mandante resta estraneo al contratto concluso per suo conto dal mandatario senza rappresentanza, il terzo contraente non è tenuto ad eseguire la prestazione in vista della realizzazione dell'interesse del mandante, anche se egli abbia avuto conoscenza del mandato. Pertanto in caso di inadempimento del contratto il mandatario non può chiedere al terzo inadempiente il risarcimento dei danni costituiti dalla lesione dell'interesse del mandante, a meno che tale lesione non si traduca in un pregiudizio dell'interesse proprio del mandatario, per avere costui assunto verso il mandante l'obbligazione fideiussoria dell'adempimento da parte del terzo ex art. 1715 (Cass. n. 2877/1976). BibliografiaBaldi-Venezia, Il contratto di agenzia. La concessione di vendita. Il franchising, Milano, 2015; Bavetta, Mandato (negozio giuridico) (dir. priv.), in Enc. dir., XXV, Milano, 1975; Bile, Il mandato, la commissione, la spedizione, Roma, 1961; Campagna, La posizione del mandatario nel mandato ad acquistare beni mobili, in Riv. dir. civ. 1974, I, 7 ss; Ferri, Manuale di diritto commerciale, Torino, 1976; Formiggini, Commissione, in Enc. dir., VII, Milano, 1960; Minervini, Commissione, in N.ss. Dig. it., III, Torino, 1967; Natoli, La rappresentanza, Milano, 1977; Pugliatti, Studi sulla rappresentanza, Milano, 1965; Romano, Vendita. Contratto estimatorio, Milano, 1961; Rotondi-Rotondi, L'agenzia nella giurisprudenza, Milano, 2004; Santoro-Passerelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1997; Saracini-Toffoletto, Il contratto di agenzia, artt. 1742-1753, Milano, 2014. |