Codice Civile art. 1752 - Agente con rappresentanza.Agente con rappresentanza. [I]. Le disposizioni del presente capo si applicano anche nell'ipotesi in cui all'agente è conferita dal preponente la rappresentanza per la conclusione dei contratti [1387 ss.]. InquadramentoL'agente con rappresentanza è una figura ben nota alla pratica commerciale che si caratterizza per un duplice incarico avente ad oggetto sia la promozione dei contratti sia la loro conclusione a nome del preponente. Il potere rappresentativo dell'agente consente a quest'ultimo di esplicare i poteri gestori che gli sono stati conferiti ed in particolare la piena discrezionalità nella valutazione di convenienza dell'affare e nella scelta dei contraenti (Trioni, in Comm. S. B., 2006, 256). Ciò nondimeno, il fatto che all'agente sia stato conferito il potere rappresentativo non snatura la sua figura (Cagnasso, 45): la sua obbligazione principale è sempre quella di promuovere affari per conto del preponente con carattere di stabilità, ed inoltre è soggetto a tutte le altre obbligazioni dell'agente, in quanto ad esso si applicano tutte le norme relative all'agenzia (Ghezzi, in Comm. S. B., 1970, 233). Il contratto concluso dall'agente che abbia agito come falsus procurator del preponente è inefficace in difetto di ratifica, e può esser fonte di responsabilità precontrattuale in capo all'agente nei confronti del terzo (Ghezzi, 236). Per il conferimento della procura al rappresentante il codice non prevede alcuna forma specifica, e quindi si applicano le norme generali in base alle quali la procura deve avere la stessa forma dell'atto per la cui conclusione il potere rappresentativo è stato conferito (art. 1392). Distinzione tra mandatario ed agente con rappresentanzaUn parte della dottrina ravvisa nel conferimento del potere rappresentativo all'agente l'automatica assunzione della veste di mandatario con conseguente applicazione delle regole del mandato. Secondo altri autori, di contro, l'attribuzione del potere rappresentativo risulta irrilevante ai fini della qualificazione del contratto di agenzia (sui due diversi orientamenti v. Serravalle, 1928). La giurisprudenza è incline ad escludere una automatica riconduzione nello schema del mandato la figura dell'agente con rappresentanza. Si è difatti osservato che, poiché l'art. 1752 prevede che si possa attribuire all'agente il potere di rappresentare il preponente, la distinzione fra mandato ed agenzia non può essere fondata esclusivamente sul fatto che l'incaricato compia o no atti giuridici per conto di colui che l'incarico ha affidato, essendo invece necessario ricorrere anche ad altri criteri e, principalmente, a quello della stabilità, la quale è caratteristica del rapporto di agenzia e comporta che l'incarico sia stato dato per una serie indefinita di affari (Cass. lav., n. 2828/2016; ). BibliografiaBaldi-Venezia, Il contratto di agenzia. La concessione di vendita. Il franchising, Milano, 2015; Bavetta, Mandato (negozio giuridico) (dir. priv.), in Enc. dir., XXV, Milano, 1975; Bile, Il mandato, la commissione, la spedizione, Roma, 1961; Campagna, La posizione del mandatario nel mandato ad acquistare beni mobili, in Riv. dir. civ. 1974, I, 7 ss; Ferri, Manuale di diritto commerciale, Torino, 1976; Formiggini, Commissione, in Enc. dir., VII, Milano, 1960; Minervini, Commissione, in N.ss. Dig. it., III, Torino, 1967; Natoli, La rappresentanza, Milano, 1977; Pugliatti, Studi sulla rappresentanza, Milano, 1965; Romano, Vendita. Contratto estimatorio, Milano, 1961; Rotondi-Rotondi, L'agenzia nella giurisprudenza, Milano, 2004; Santoro-Passerelli, Dottrine generali del diritto civile, Napoli, 1997; Saracini-Toffoletto, Il contratto di agenzia, artt. 1742-1753, Milano, 2014. |