Codice Civile art. 1798 - Nozione.Nozione. [I]. Il sequestro convenzionale è il contratto col quale due o più persone affidano a un terzo una cosa o una pluralità di cose, rispetto alla quale sia nata tra esse controversia, perché la custodisca e la restituisca a quella a cui spetterà quando la controversia sarà definita [1773]. InquadramentoIl sequestro convenzionale e negozio complesso consistente in un accordo con il quale due o più persone stabiliscono di affidare il bene controverso ad un terzo, rinunciando ad ogni pretesa sul medesimo a favore di colui che la decisione giudiziale indicherà come avente diritto, ed in un contestuale impegno da parte del terzo sequestratario di custodire e consegnare la cosa all'avente diritto, giudizialmente accertato, indipendentemente da uno specifico ordine di consegna da parte del giudice (Cass. I, n. 1/1971). La figura in esame riceve, nella pratica, scarsa applicazione: infatti è raro che due persone, già in conflitto tra di loro, preferiscano accordarsi — in attesa della definizione della lite — per affidare a un terzo la custodia della cosa controversa piuttosto che ricorrere al sequestro giudiziario della stessa. Natura giuridicaLa natura reale del contratto di sequestro convenzionale comporta che l'accordo delle parti, pur necessario, non sia sufficiente per il perfezionamento del contratto, che può considerarsi concluso soltanto quando vi sia stata la consegna della cosa al sequestratario (De Cristofaro, 488; D'Onofrio, in Comm. S. B., 1970, 138). Il sequestro convenzionale è un contratto oneroso (avendo il sequestratario diritto ad un compenso, salvo diverso accordo) intuitu personae ed a forma libera La funzione cautelare emergente dalla descrizione normativa della fattispecie costituisce il connotato più significativo di tale contratto: esso, infatti, si configura quale strumento attraverso cui l'autonomia dei privati può realizzare la finalità assicurativa tipicamente svolta dai sequestri a carattere giurisdizionale (De Cristofaro, 486; De Cupis 261). Il sequestro si distingue dal deposito essenzialmente per la funzione svolta, che non ha di mira la custodia del bene quanto piuttosto la garanzia, per il vincitore della lite, di non veder pretermesso il proprio diritto dalla sottrazione, materiale o giuridica, del bene (Fortino, 100). La controversia tra le parti, che costituisce il presupposto del sequestro convenzionale, può essere potenziale o attuale e, dunque, stragiudiziale o giudiziale. La posizione differenziata dei sequestranti come portatori di interessi distinti ha indotto parte della dottrina a qualificare il sequestro come contratto plurilaterale (Forchielli, 55). Gli autori che non condividono tale impostazione evidenziano che nella fattispecie in esame manca la comunione di scopo, requisito sostanziale che giustifica il trattamento legislativo del contratto plurilaterale (Fortino, 106). Sostituzione giudiziale del sequestratarioLa giurisprudenza ha evidenziato che, sorta tra le parti controversia relativa ad alcuni beni ed affidata la custodia ad un terzo con contratto di sequestro convenzionale, qualora le parti stesse chiedano al giudice di sostituire il sequestratario venuto meno, il provvedimento del giudice istruttore, che proceda alla sostituzione del custode in precedenza da lui nominato in applicazione dell'art. 66 c.p.c., non è una sentenza ma un decreto e non è suscettibile di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 cost., poiché si tratta di provvedimento che costituisce esercizio di potere ordinatorio e non ha carattere decisorio (Cass. I, n. 5801/1988). BibliografiaDe Cristofaro, Sequestro convenzionale, in Dig. civ., XVIII, Torino, 1998; De Cupis, Lineamenti del sequestro convenzionale, in Riv. dir. civ., 1983, 261; Forchielli, Sequestro convenzionale, in Nss. D. I., XVII, Torino 1970; Fortino, Sequestro conservativo e convenzionale, in Enc. dir., Milano, 1990. |