Codice Civile art. 1859 - Sconto di cambiali.Sconto di cambiali. [I]. Se lo sconto avviene mediante girata di cambiale o di assegno bancario [2009 ss.], la banca, nel caso di mancato pagamento, oltre ai diritti derivanti dal titolo, ha anche il diritto alla restituzione della somma anticipata (1). [II]. Sono salve le norme delle leggi speciali relative alla cessione della provvista nello sconto di tratte non accettate o munite di clausole «senza accettazione» (2). (1) V. art. 66 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669. (2) V. r.d.l. 21 settembre 1933, n. 1345, conv., con modif., in l. 15 gennaio 1934, n. 48. InquadramentoL'ipotesi regolata dalla norma in esame rappresenta la tipica operazione di sconto bancario che avviene, appunto, mediante girata di cambiale o assegno bancario. In tale ultima ipotesi lo sconto sarà minimo perché, essendo l'assegno pagabile a vista, esso sarà rapportato al tempo necessario per incassarlo, che può essere non breve se si tratta di un assegno fuori piazza, cioè tratto su di una banca che ha sede in una città diversa da quella della banca che opera lo sconto. La cessione deve assicurare all'istituto di credito la legittimazione piena sotto il profilo cartolare (da qui la necessità che la girata alla banca non sia limitata), così da consentire alla stessa, nell'ipotesi di mancato pagamento alla scadenza del credito ceduto, di agire nei confronti dello scontatario con l'azione cambiaria, oltre che con quella ordinaria basata sul rapporto di sconto (Porzio, in Tr. Res., 1986, 933). Il diritto della banca di ottenere dal cliente la restituzione della somma anticipata è subordinato all'inadempimento del debitore ceduto (Cass. I, n. 12079/2013). Il comma 2 dell'art. 1859 fa salve le norme delle leggi speciali relative alla cessione della provvista nello sconto di tratte non accettate o munite di clausole «senza accettazione». Tutela rafforzata della banca scontanteLa presente forma di sconto si caratterizza per la circostanza che, nell'ipotesi in cui il debitore ceduto risulti inadempiente, la banca può agire nei confronti dello scontatario sia con l'azione causale derivante dal contratto, sia con l'azione cambiaria di regresso fondata sulla responsabilità assunta dallo scontatario quale girante o traente del titolo. La banca scontante può, inoltre, agire anche nei confronti del terzo debitore con azione cambiaria diretta e con azione basata sul rapporto di provvista; infine, l'istituto di credito può procedere anche nei confronti dei precedenti giranti in virtù dell'azione cartolare (Molle, in Tr. C. M.,1981, 468). La giurisprudenza ha evidenziato che se il terzo debitore cartolare non paga, la banca ha diritto alla restituzione della somma anticipata al correntista, ma deve a sua volta avvertire quest'ultimo e, soprattutto, restituirgli i titoli protestati a norma dell'art. 66 r.d. n. 1669/1933 (Cass. I, n. 6645/1986), la cui riconsegna, in caso di inadempimento, il correntista può pretendere in giudizio sulla base della semplice produzione dell'estratto conto da cui risulti l'addebito dei corrispondenti importi, mentre la banca non può opporre la genericità della documentazione prodotta, ossia la omessa indicazione degli estremi delle cambiali negli estratti conto, gravando su di essa l'obbligo di adempiere alle proprie obbligazioni con la diligenza impostale dal carattere professionale del servizio prestato ed essendo, perciò, tenuta a fornire un'informazione completa e puntuale del proprio operato (Cass. I, n. 4071/2003). La banca scontatrice di cambiali, qualora eserciti l'azione di restituzione della somma anticipata in virtù di contratto di sconto nei confronti del fideiussore dello scontatario, non è tenuta all'osservanza degli oneri di cui all'art. 66, comma 3, r.d. n. 1669/1933 e, in particolare, all'offerta di restituzione dei titoli (Cass. I, n. 5086/2000). Sconto di tratte non accettateUna particolare situazione si crea in caso di sconto di tratte non accettate: in tal caso, infatti, la banca ha come unico debitore lo scontatario e non il trattario che si obbliga solo a seguito di accettazione mediante sottoscrizione del titolo, a nulla rilevando l'eventuale autorizzazione preventiva rilasciata dal traente. La tratta non accettata, dunque, non permette la cessione mediante girata del rapporto di provvista tra traente e trattario. Il comma 2 dell'art. 1859 fa salve le norme delle leggi speciali relative alla cessione della provvista nello sconto di tratte non accettate o munite di clausole «senza accettazione» con chiaro riferimento alla disciplina della “cambiale tratta garantita mediante cessione di credito da forniture”, contenuta nel r.d. n. 1345/1933, conv. dalla l. n. 48/1934. Tale normativa speciale prevede che, in presenza di determinate condizioni, il credito di provvista circoli congiuntamente alla cambiale: la giurisprudenza ravvisa in tale ipotesi di cessione un negozio di alienazione con scopo di garanzia (Cass. I, n. 6458/1980) e ritiene che, in caso di contestazione, l'onere di provare il rapporto fondamentale genetico del credito gravi sulla banca scontante (Cass. I, n. 1097/1982). La clausola di cessione va inserita nel titolo, con contestuale indicazione del numero e della data relativa alla fattura delle merci, così da consentire alla banca un controllo preventivo sulla regolarità della provvista (Cass. I, n. 3190/1963), inoltre l'efficacia della cessione è subordinata alla notifica della stessa al debitore ceduto (art. 2 l. n. 48/1934). BibliografiaAmbrosini, Sconto bancario, in Dig. comm., XIII, Torino, 1996; Di Benedetto, Lo sconto, in I contratti bancari, Milano, 1999; Martorano, Sconto bancario, in Nss. D.I., XVI, 1969; Romagno, Lo sconto come contratto di liquidità, in Banca, borsa, tit. cred., 2002, I, 30; Terranova, voce Sconto bancario, in Enc. dir., XLI, Milano, 1989. |