Codice Civile art. 1873 - Determinazione della durata.Determinazione della durata. [I]. La rendita vitalizia può costituirsi per la durata della vita del beneficiario o di altra persona [1876]. [II]. Essa può costituirsi anche per la durata della vita di più persone. InquadramentoNella rendita vitalizia la “vita contemplata” (dies certus an incertus quando) costituisce il termine essenziale dell'obbligazione (Cass. III, n. 385/1965). La durata del rapporto può essere altresì commisurata alla vita di più persone, cd. vita contemplata plurima, ed in tal caso la rendita si estingue soltanto alla morte della più longeva delle persone (Dattilo, 863). In dottrina è stato osservato che nella rendita vitalizia il fattore tempo rileva sotto un duplice profilo: esso concerne la durata del rapporto sottoposto al termine finale della cessazione della vita umana contemplata, nonché imprime il carattere della periodicità ai singoli atti esecutivi in conformità dell'interesse dedotto nel contratto (Lerner, 1020). La vita contemplataIn difetto di indicazioni sulla vita contemplata secondo una parte della dottrina si ha la nullità del contratto per mancanza di un elemento essenziale (Torrente, in Comm. S.B. 1955, 118). Ad avviso di altri autori, invece, si esclude la comminatoria della nullità quando, sulla base del principio di conservazione del contratto (art. 1367), può legittimamente ritenersi che il riferimento sia fatto alla vita del creditore (Lerner, 1020; Valsecchi, in Tr. C. M. 1961, 125). La giurisprudenza ha evidenziato che il riferimento alla vita della persona, che ha carattere essenziale per il contratto di cui all'art. 1872 e per ogni altra fattispecie atipica di rendita vitalizia, può essere implicito e desumersi dal complesso della regolamentazione negoziale (Cass. III, n. 4025/1995). La S.C. ha altresì ritenuto che il contratto di rendita vitalizia si estingue a seguito della morte del vitaliziato, poiché la prestazione a favore di questi ha la stessa durata della sua vita (Cass. I, n. 330/1966). Precisando che in tale ipotesi passano agli eredi gli effetti del negozio e degli inadempimenti verificatisi anteriormente alla morte del vitaliziato, come il credito per il mancato pagamento delle somme in cui si sono convertite le prestazioni in natura non corrisposte, dovute prima di tale evento Vitalizio successivoLa dottrina si è interrogata in ordine alla ammissibilità del vitalizio successivo, ovvero del vitalizio in cui è previsto il susseguirsi di una pluralità di persone per tutta la durata della vita contemplata. In proposito, è opportuno distinguere l'ipotesi in cui il vitalizio successivo sia stato costituito inter vivos, ed allora non si dubita della sua validità, dall'ipotesi di costituzione tramite legato a cui osterebbe la disposizione dell'art. 698 che limita la costituzione successiva di un usufrutto, di una rendita o di altra annualità, in ragione dello sfavore delle sostituzioni fedecommissarie (Marini, in Tr. Res. 1985, 41). Peraltro, l'ammissibilità del legato di vitalizio successivo è riconosciuta da alcuni autori prevalentemente sulla base di considerazioni fatte in ordine alla corrispondente norma del codice abrogato, sostanzialmente riprodotta da quello vigente (Valsecchi, in Tr. C. M. 1961, 174). La giurisprudenza ha individuato nella convenzione con cui una parte si obbliga, come corrispettivo della cessione di un'azienda commerciale e del trasferimento della relativa gestione, a corrispondere una determinata somma mensile alla altra parte fino al decesso di costui e, successivamente, una rendita in danaro ad un terzo, vita natural durante, sottoposta alla condizione risolutiva dei suo eventuale matrimonio, una costituzione di rendita vitalizia a titolo oneroso con costituzione di un vitalizio successivo e, nella parte in cui è assicurata la rendita al terzo, una donazione indiretta (Cass. III, n. 3394/1982). BibliografiaCalò, Contratto di mantenimento e proprietà temporanea, in Foro it. 1989, I, 1, 1165; Dattilo, voce Rendita (dir. priv)., in Enc. dir., XXXIX, Milano, 1988; Gardella Tedeschi, Vitalizio, in Dig. civ., Torino, 1999; Lerner, voce Vitalizio, in Nss. D.I., Torino, XX, 1975. |