Codice Civile art. 1929 - Efficacia del contratto.Efficacia del contratto. [I]. Il contratto di riassicurazione non crea rapporti tra l'assicurato e il riassicuratore, salve le disposizioni delle leggi speciali sul privilegio a favore della massa degli assicurati (1). (1) V. d.lg. 7 settembre 2005, n. 209. InquadramentoParti del contratto di riassicurazione sono il riassicuratore ed il primo assicuratore, il quale assomma in sé la veste di contraente, di assicurato e di beneficiario, in quanto lo scopo del contratto è quello di proteggere il primo assicuratore contro il rischio che si venga a trovare nella necessità di dover risarcire i danni causati da eventuali sinistri e subisca di conseguenza un depauperamento del suo patrimonio, sicché egli è il titolare dell'interesse assicurato ed il destinatario della prestazione del riassicuratore (Buttaro, 384). L'art. 1929 conferma l'estraneità del primo assicurato rispetto al rapporto di riassicurazione fatte salve le disposizioni delle leggi speciali sul privilegio a favore della massa degli assicurati. La norma in commento stabilisce, dunque, il principio dell'indipendenza del rapporto di riassicurazione rispetto ai singoli contratti di assicurazione cui si riferisce, nel senso che non crea alcuna relazione giuridica diretta tra gli assicurati originari ed il riassicuratore: in ciò la riassicurazione si distingue nettamente dalla cessione del portafoglio poiché quest'ultima opera una sostituzione dell'assicuratore cessionario al cedente nei rapporti con gli assicurati (Salandra, in Comm. S.B. 1970, 432). Il vincolo di destinazione a favore della massa degli assicuratiIl privilegio di cui il legislatore del 1942 faceva riferimento nella norma in esame era quello previsto dall'art. 51 del r.d. n. 966/1923. La stessa disposizione figurava ancora nell'art. 85 d.P.R. n. 449/1959 ed era riprodotta nell'art. 74 l. n. 295/1978 in materia di assicurazione contro i danni e nell'art. 71 della l. n. 742/1986 in materia di assicurazione sulla vita. Tutte queste disposizioni sono state abrogate dal d.lgs. n. 209/2005 (codice delle assicurazioni private) Attualmente la norma di riferimento è costituita dall'art. 42, comma 2, d.lgs. n. 209/2005 (come modificato dall'art. 1, comma 43, lett. b) d.lgs. n. 74/2015) secondo cui “Gli attivi posti a copertura delle riserve tecniche ed iscritti nel registro sono riservati in modo esclusivo all'adempimento delle obbligazioni assunte dall'impresa con i contratti ai quali le riserve stesse si riferiscono. Gli attivi di cui al presente comma costituiscono patrimonio separato rispetto alle altre attività detenute dall'impresa e non iscritte nel registro”. Il legislatore ha, pertanto, superato la nozione di privilegio sostituendola con quella di patrimonio di destinazione (La Torre, 435). BibliografiaButtaro, voce Riassicurazione, in Enc. dir., XL, Milano, 1989; Cagnasso, Riassicurazione, in Dig. comm., Torino, 1996; Forni, Assicurazione e Impresa, Milano, 2009; La Torre, Le Assicurazioni, Milano, 2007; Persico, Riassicurazione, in Nss. D.I., XV, Torino, 1968. |