Codice Civile art. 1946 - Fideiussione prestata da più persone.

Caterina Costabile

Fideiussione prestata da più persone.

[I]. Se più persone hanno prestato fideiussione per un medesimo debitore e a garanzia di un medesimo debito, ciascuna di esse è obbligata per l'intero debito, salvo che sia stato pattuito il beneficio della divisione.

Inquadramento

La disposizione in esame delinea la fattispecie della confideiussione che si realizza quando più persone garantiscono lo stesso debitore per il medesimo debito (Nicolai, 261)

In detta ipotesi si configura una doppia solidarietà: tra i fideiussori e tra ciascun fideiussore ed il debitore principale.

Pertanto, il confideiussoredopo aver pagatopotrà agire in regresso ex art. 1954 anche contro ciascuno dei confideiussori.

La giurisprudenza ha all'uopo chiarito che, nel caso di pluralità di fideiussori, ciascuno di essi, salvo patto contrario ed espresso, risponde delle spese legali sostenute dal creditore per ottenere il pagamento dal debitore principale, ma non di quelle sostenute per escutere gli altri fideiussori (Cass. III, n. 5193/2015).

La confideiussione

La circostanza che singoli soggetti prestino fideiussione al fine di destinarla alla stessa persona per il medesimo debito caratterizza la fattispecie là dove si consideri che i confideiussori, nel momento in cui concedono la garanzia, attuano un collegamento fra le diverse obbligazioni.

A questo riguardo, la giurisprudenza (Cass. I, n. 3628/2016) ritiene che la volontà dei confideiussori non deve essere contestuale potendo essere manifestata anche separatamente e in momenti differenti.

Anche la dottrina è concorde sul punto (Giusti, in Tr. C. M., XVIII, 3, 1998, 211). Di contro diverso è il ruolo che viene attribuito alla eadem causa obbligandi.

Da un lato si colloca la giurisprudenza unanime che considera la comunione di intento o di interesse, che si estrinseca nella convergenza delle concorrenti obbligazioni di garanzia a soddisfare un unico interesse creditorio, un elemento costitutivo della fattispecie tale da giustificare la ripartizione interna del debito fra coobbligati  (Cass. III, n. 34989/2023; Cass. III, n. 15861/2010).

D'altro lato devono considerarsi le divergenti posizioni della dottrina che su questo aspetto risulta divisa. Quella maggioritaria condivide l'impostazione assunta dalla giurisprudenza (Falqui Massidda, 3; in Comm. S. B., 1957, 326). Un diverso e minoritario orientamento, invece, pur riconoscendo rilevanza alla comunione di interesse o di intento, la considera un elemento necessario e sufficiente a rivelare l'esistenza dell'obbligazione solidale passiva e del conseguente vincolo di solidarietà, ma non anche per applicare la disciplina di queste specie di obbligazioni: pertanto, il collegamento fra le differenti garanzie giustifica la presunzione di solidarietà di cui all'art. 1294 assurgendo a criterio valutativo per la riconduzione del caso concreto alla fattispecie confideiussoria ovvero a quella fideiussoria plurima  (Nicolai, 267).

La S.C. ha chiarito che al confideiussore che ha pagato l'intero spetta nei confronti degli altri un diritto che è suscettibile di duplice inquadramento: come di surroga , exartt. 1203, n. 3), e 1204, ma anche come di regresso, ex art. 1954, trattandosi di diritti tra i quali non sussiste alcun rapporto di alternatività o incompatibilità, in quanto chi agisce in regresso fa valere anche il diritto di surrogazione legale, sia pure nei limiti della parte di obbligazione che non deve restare definitivamente a suo carico (Cass. III,  n.18782/2017).

Differenze con la fideiussione plurima

In difetto dei requisiti sopra delineati per la confideiussione, le varie fideiussioni poste a garanzia del medesimo debito a favore dello stesso creditore devono considerarsi più rapporti distinti tra loro (cd. fideiussione plurima).

La distinzione assume notevole rilevanza in quanto alla fideiussione plurima non si applica l'art. 1954 che consente al garante che ha pagato di agire in regresso nei riguardi degli altri confideiussori: il garante solvente in caso di fideiussione plurima ha difatti diritto di regresso unicamente nei confronti del debitore principale e non verso gli altri fideiussori (Cass. III, n. 8605/2004).

Differenze con la fideiussione del fideiussore

L'istituto della confideiussione è caratterizzato, nei suoi presupposti, da un collegamento necessario tra le obbligazioni assunte dai singoli fideiussori (che devono riguardare lo stesso debito e lo stesso debitore), concretantesi nella espressione di un comune intento di garanzia e di un comune interesse, pur nella eventuale (ed ammissibile) assenza di contestualità nell'assunzione della garanzia stessa, mentre, nella diversa ipotesi della fideiussione del fideiussore (art. 1940), tale collegamento non è riscontrabile (potendo risultare sintomatica, in tal senso, la mancata previsione di una solidarietà tra debitore principale e fideiussore), così che diverso ne risulta l'oggetto stesso dell'obbligazione, avendo la fideiussione di secondo grado (fideiussione del fideiussore) per oggetto il debito di altro fideiussore (di primo grado) e non quello del debitore principale, e risultando, per converso, oggetto della fideiussione prestata da più persone (confideiussione) proprio ed unicamente il debito del debitore principale (Cass. III, n. 18650/2011).

Bibliografia

Biscontini, Assunzione di debito e garanzia del credito, Camerino-Napoli, 1993; Biscontini, Solidarietà fideiussoria e decadenza, Camerino-Napoli, 1980; Bozzi, La fideiussione, Milano, 1995; Falqui Massidda, La fideiussione, in Enc. giur., XIV, Roma, 1989; Fragali, voce Fideiussione, in Enc. dir., XVII, Milano, 1968; Nicolai, Le fattispecie fideiussorie fra solidarietà passiva, regresso e surrogazione, Banca borsa e tit. cred. 3, 2014, 261; Ravazzoni, Fideiussione, in Dig. civ., VII, Torino, 1992.

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