Codice Civile art. 1982 - Riparto.InquadramentoLa disposizione in esame disciplina il riparto tra i creditori del ricavato della vendita. Il riparto ha la funzione di soddisfare i crediti assunti dal debitore, il quale contrario resta liberato solo in proporzione all'effettiva soddisfazione dei creditori cessionari. Sono discusse in dottrina sia la natura giuridica del riparto, sia la possibilità delle parti di derogare al principio della par condicio creditorum procedendo alla distribuzione del ricavato secondo percentuali diverse. Natura giuridica del ripartoDiscussa è in dottrina la natura giuridica del riparto. Secondo una prima impostazione il riparto dovrebbe essere considerato come pagamento eseguito dal debitore poiché i creditori cessionari pagano con i mezzi forniti dal medesimo debitore e agiscono come suoi ausiliari (De Martini, 323). Secondo un'altra tesi, invece, dovrebbe escludersi che il pagamento compiuto con il riparto de ricavato costituisca negozio con se stesso in quanto i creditori pagano come cessionari ma ricevono il pagamento uti singuli (Ghidini, 67). Si ritiene, inoltre, che il riparto non possa essere considerato adempimento del terzo in quanto il pagamento è imputabile al debitore, né tantomeno come surrogazione in quanto quest'ultima prevede il pagamento da parte di un terzo con mezzi propri e in nome proprio. Acquisto dei beni ceduti da parte dei creditori cessionariUna parte della dottrina reputa che i creditori, agendo in qualità di rappresentanti del debitore cedente, possono acquistare i beni ceduti ed imputarne il prezzo a saldo del loro credito solo nei casi consentiti dall'art. 1395, e cioè quando vi sia la specifica autorizzazione del debitore stesso ovvero quando il contenuto del contratto sia determinato in modo da escludere il conflitto d'interessi (De Martini, 324). Alcuni autori ritengono che i limiti previsti dall'art. 1395 non sarebbero applicabili all'acquisto di beni ceduti da parte di uno dei cessionari, in quanto l'identità tra chi vende e chi acquista non si verificherebbe per il fatto che la posizione del venditore è assunta non dal singolo cessionario acquirente del bene, quanto piuttosto dall'intero gruppo dei cessionari (Ghidini, 138). Modalità del ripartoI creditori, che pur avendo titolo anteriore, non hanno partecipato né aderito alla cessione dei beni non hanno diritto di partecipare al riparto del ricavato della liquidazione (Cass. I, n. 2391/1969). L'art. 1981 dispone che il ricavato della liquidazione dei beni ceduti deve essere distribuito fra i creditori cessionari in proporzione dei rispettivi crediti e secondo le cause di prelazione. Prima di procedere al riparto deve effettuarsi la detrazione delle spese sostenute per la liquidazione e per il compenso al liquidatore. Il riparto a seguito della liquidazione dei beni ceduti non è governato dalle formalità per l'esecuzione. È dibattuto se il principio della par condicio creditorum, pur essendo richiamato dall'articolo in commento anche in relazione alla cessione dei beni ai creditori, sia tuttavia in tal caso derogabile dall'autonomia privata, con possibilità di procedere alla distribuzione del ricavato tra i creditori cessionari secondo percentuali diverse (per la soluzione positiva v. Salvi, in Comm. S.B. 1974, 377). Riparto finale ed estinzione del negozio di cessioneCon la ripartizione finale di tutto il ricavato della vendita cessa il rapporto contrattuale di cessione (Ghidini, 88; Salvi, in Comm. S.B. 1974, 374), ma l'estinzione delle obbligazioni si determina solo in ragione di quanto i creditori cessionari hanno ricevuto. Se le parti stabilissero diversamente, nel senso di determinare la completa liberazione del debitore con la distribuzione dell'intero ricavato, si avrebbe una datio in solutum. BibliografiaBessone, Cessione ai creditori e disciplina dell'atto di disposizione del debitore sui beni ceduti, in Foro pad., 1967, III, 63; Betti, Natura giuridica della cessione dei beni ai creditori, in Riv. dir. comm., 1935, II, 304; Candian, Sulla cessione dei beni ai creditori, in Dir. fall., 1943, I, 16; Castana, La cessione dei beni ai creditori nelle diverse fattispecie, Milano, 1957; De Martini, La cessione dei beni ai creditori, in Riv. dir. comm., 1942, I, 320; Di Pace, Natura giuridica della cessione dei beni ai creditori, in Foro it., 1938, I, 777; Foà, Cessione dei beni ai creditori, in Riv. dir. comm., 1934, 40; Ghidini, La cessione dei beni ai creditori, Milano, 1956; Miccio, voce Cessione dei beni ai creditori, in Enc. dir., VI, Milano, 1960; Nicita, Il dolo nell'annullamento della cessio bonorum per dissimulazione dei beni, in Giust. civ., 1988, II, 360. |