Codice Civile art. 1987 - Efficacia delle promesse.

Caterina Costabile

Efficacia delle promesse.

[I]. La promessa unilaterale di una prestazione non produce effetti obbligatori fuori dei casi ammessi dalla legge [1988, 1989, 1992].

Inquadramento

Le promesse unilaterali vanno annoverate tra gli strumenti attraverso i quali l'autonomia privata si esprime nel quadro dell'ordinamento giuridico.

In base a quanto stabilisce l'art. 1987 le promesse unilaterali non producono effetti obbligatori fuori dei casi previsti dalla legge: la norma esprime, pertanto, un certo sfavore del legislatore nei confronti delle promesse unilaterali, vale a dire della possibilità di impegnarsi unilateralmente in virtù della sola manifestazione di volontà.

Questa disposizione viene considerata dalla una parte della dottrina come una norma di mero rinvio ai casi di promesse unilaterali specificamente previsti dal legislatore (Sbisà, 1974, 38).

Nonostante la lettera dell'articolo in esame, la necessaria tipicità delle promesse unilaterali risulta ampiamente discussa in dottrina.

La tesi della tipicità delle promesse unilaterali: il principio causalistico

L'argomento di maggior pregio utilizzato dalla dottrina tradizionale a suffragio della necessaria tipicità delle promesse unilaterali è quello desunto dal principio di causalità delle obbligazioni (Di Majo, 55).

Essendo imprescindibile esigenza del sistema che, in materia di rapporti patrimoniali, ogni attribuzione e più in generale ogni spostamento di ricchezza sia sorretto da idonea giustificazione causale, è stata difatti rilevata l'esistenza nelle promesse unilaterali di un meccanismo per sua natura ambiguo, ovvero inidoneo ad assicurare tale controllo in termini causali e, anzi, suscettibile di introdurre surrettiziamente fenomeni di astrattezza negoziale, vietata dall'ordinamento al di fuori delle ipotesi di astrattezza processuale o debole (Branca, in Comm. S.B. 1974, 407; Gorla, 1).

Da qui, dunque, la ragione tecnica della preferenza accordata al contratto rispetto alla promessa unilaterale e l'avallo teorico alla scelta di circoscrivere l'efficacia delle promesse unilaterali ai soli casi tassativamente enumerati dal legislatore.

Pertanto l'art. 1987 limiterebbe dunque a riaffermare il principio secondo cui il nudo consenso, inteso come mera volontà del promittente di autoobbligarsi, non è sufficiente a creare un vincolo giuridico (Sbisà, 1974, 47).

Superamento della tesi della tipicità

La tesi della tipicità delle promesse unilaterali è stato nel tempo rivista in dottrina.

È stato in primo luogo rimarcato che il principio dell'intangibilità della sfera giuridica altrui non opera più in senso assoluto, ma al solo scopo di evitare che un soggetto subisca effetti svantaggiosi senza aver espresso il proprio consenso. Accanto al principio di relatività del contratto (art. 1372) si deve ritenere che vi sia un'altra regola di pari dignità in base alla quale è ammessa la produzione di effetti diretti in capo al soggetto che non sia parte del contratto o autore del negozio giuridico unilaterale, purché si tratti di effetti favorevoli, ferma restando in ogni caso la facoltà di rifiutare (Benedetti, 197 ss.).

Quanto all'argomento testuale ricavabile dall'art. 1987 è stato evidenziato che la norma stabilisce che la promessa unilaterale non produce effetti obbligatori fuori dai casi ammessi dalla legge, ma non precisa che deve trattarsi necessariamente delle norme immediatamente successive. Assunto che trova conferma, da un lato, nella considerazione che le disposizioni successive all'art. 1987 disciplinano alcune fattispecie che non sono qualificabili come promesse (quali la promessa di pagamento e la ricognizione di debito che sono dichiarazioni di scienza con carattere confessorio) e, dall'altro, dalla circostanza che vi sono altre norme del codice civile che fanno riferimento alla logica della promessa unilaterale.

Le promesse unilaterali previste dal codice

Tra le ipotesi di promesse unilaterali, per le quali la legge riconosce l'applicabilità del procedimento di formazione del vincolo obbligatorio unilaterale, indipendentemente dalla accettazione e dal mancato rifiuto del promissario, sono stati ricompresi: i titoli di credito (Graziani, in Tr. Res. 1984, 650); l'offerta del terzo acquirente nel procedimento di liberazione dall'ipoteca (Branca, in Comm. S.B. 1974, 410); La donazione obnuziale obbligatoria ex art. 785 (Branca, ult. cit., Graziani, in Tr. Res. 1984, 651);

- le cosiddette garanzie imposte di cui diverse norme del codice civile (artt. 50, 381, 492, 639, 640, 1002, 1171) e del codice di rito (artt. 35, 373, 482, 532, 576, 624, 642, 663) prevedono il rilascio per ordine del giudice (D'Angelo, in Comm. S. 1996, 229).

Rapporti con il contratto con obbligazioni del solo proponente

Il criterio distintivo tra il contratto con obbligazioni del solo proponente e le promesse unilaterali viene individuato dalla dottrina maggioritaria nel potere di rifiuto che spetterebbe al destinatario della dichiarazione prevista dall'art. 1333 e non anche al destinatario della promessa unilaterale.

Si evidenzia, difatti, che la fattispecie dell'art. 1333 sarebbe quella del contratto con unica dichiarazione che, come tale, si differenzierebbe dalla promessa unilaterale per quanto concerne il procedimento di formazione del vincolo obbligatorio unilaterale. Detto vincolo, difatti, si costituirebbe in via generale ai sensi dell'art. 1333 in mancanza di rifiuto della proposta nel termine richiesto dalla natura dell'affare o dagli usi, mentre nei soli casi ammessi dalla legge (cui fa riferimento l'art. 1987) si costituirebbe ai sensi dell'art. 1334 ovvero nel momento in cui la promessa viene a conoscenza del destinatario (D'Angelo, in Comm. S. 1996, 91 ss.).

Bibliografia

Benedetti, Dal contratto al negozio unilaterale, Milano, 1969; Camilleri, Le promesse unilaterali, Milano, 2002; Di Majo, voce Promessa unilaterale (dir. priv.), in Enc. dir., VI, Milano, 1988; Furno, Accertamento convenzionale e confessione stragiudiziale, Firenze, 1948; Gorla, Il contratto, I, Milano, 1954; SbisàPromessa al pubblico, in Enc. giur., XXIV, Roma, 1991; Id., La promessa al pubblico, Milano, 1974.

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