Codice Civile art. 2009 - Forma della girata.Forma della girata. [I]. La girata deve essere scritta sul titolo e sottoscritta dal girante. [II]. È valida la girata anche se non contiene l'indicazione del giratario (1). [III]. La girata al portatore vale come girata in bianco (2). (1) V. art. 17 2 r.d. 14 dicembre 1933, n. 1669; art. 19 r.d. 21 dicembre 1933, n. 1736. (2) V. art. 163 r.d. n. 1669, cit.; art. 18 r.d. n. 1736, cit. InquadramentoL'art. 2009 detta le prescrizioni formali relative alla girata che, in linea di principio, è “piena” ossia indicante il giratario e sottoscritta dal girante. La norma, peraltro, legittima la girata “in bianco” particolarmente diffusa tra gli operatori che ricorre nell'ipotesi in cui vi sia la firma del girante senza l'indicazione del giratario. Forma della girataL'art. 2009, né tantomeno le disposizioni particolari in tema di assegni e cambiali, richiedono l'utilizzo di formule sacramentali per la redazione della girata. La norma codicistica prescrive unicamente che la girata sia apposta sul titolo, dovendosi a tal fine impiegare l'apposita aerea esistente sui moduli. L'elemento essenziale della girata è la sottoscrizione autografa del girante. La giurisprudenza ha rimarcato che, qualora la girata sia apposta dal legale rappresentante di un ente collettivo, è necessario che la dicitura di emissione o di girata, se pur non deve necessariamente contenere una specifica formula dalla quale risulti il rapporto di rappresentanza, sia tale da esplicitare un collegamento tra il firmatario e l'ente, così che non vi siano dubbi in ordine al fatto che la dichiarazione cartolare sia stata emessa dal sottoscrittore in nome e per conto dell'ente (Cass. I, n. 17269/2013). Ciò in quanto la sottoscrizione della girata nelle obbligazioni cartolari, deve soddisfare alle esigenze di chiarezza, univocità e certezza, che non consentono di applicare le norme generali sulla rappresentanza, né la possibilità di desumere la provenienza della sottoscrizione da elementi extra-cartolari. Elementi eventuali della girataL'art. 2009 non prevede la data come requisito della girata, risultando così irrilevante la sua assenza (Laurini, 86). In dottrina si ritiene che, qualora sia necessario accertare la data della girata, ad esempio per stabilire la capacità del girante, trovi applicazione il disposto dell'art. 2704 sia in caso di mancanza della data che per l'accertamento della veridicità di quella apposta (Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 170). Non costituisce requisito essenziale l'indicazione del giratario, posto che l'art. 2009 reputa ammissibile anche la girata in bianco. Capacità del giranteLa girata integra un negozio di disposizione determinando il trasferimento del diritto cartolare, pertanto per la sua apposizione è necessaria la capacità di agire (Laurini, 88). Possono validamente girare il titolo il maggiore di età non interdetto o non inabilitato, il minore emancipato e l'inabilitato autorizzati all'esercizio di impresa commerciale. Per i soggetti incapaci occorreranno le autorizzazioni richieste dalle norme in tema di capacità (in arg. v. Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 168). La girata in bianco e la girata al portatoreLa norma in esame legittima la girata “in bianco” particolarmente diffusa tra gli operatori che ricorre nell'ipotesi in cui vi sia la firma del girante senza l'indicazione del giratario. Alla stessa risulta equiparata la girata al portatore (comma 3). La girata in bianco o al portatore influisce sulla legge di circolazione del titolo, perché questo dopo quella girata circola come titolo al portatore, e cioè attraverso la sua tradizione materiale, fino a che la girata non sia riempita o il titolo nuovamente girato ex art. 2011 (Laurini, ult. cit.). La dottrina unanime evidenzia che il titolo non perde la sua natura di titolo all'ordine per trasformarsi in titolo al portatore e ciò non solo perché il possessore può sempre riempire la girata, ma anche perché il titolo rimane sempre soggetto alle norme proprie dei titoli all'ordine, in particolare per la conversione e l'ammortamento (Asquini, 140; Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 172; Martorano, 1979, 218; Partesotti, in Comm. S. 1991, 86). Discusso è, invece, se il debitore debba accertarsi dell'identità personale del possessore del titolo qualora l'ultima girata sia in bianco (in senso affermativo Ferri, 116; in senso negativo Asquini, 340; Fiorentino, in Comm. S.B. 1974, 151; Martorano, 1979, 218). L'esistenza di una girata in bianco non interrompe la continuità delle girate considerandosi come beneficiario il sottoscrittore della successiva girata (Di Amato, in Tr. Res. 1985, 474). La giurisprudenza ha evidenziato che nel caso in cui tutte le girate risultanti dal titolo siano in bianco, la serie delle girate è continua per definizione, con la conseguenza che il portatore del titolo è legittimato all'esercizio dei diritti cartolari sulla base del solo possesso del titolo e della sua presentazione al debitore della prestazione (Cass. I, n. 83/1980). BibliografiaAsquini, Titoli di credito, Padova, 1966; Ferri, I titoli di credito, Torino, 1958; AA.VV., I titoli di credito, a cura di Laurini, Milano, 2009; Martorano, voce Titoli all'ordine, in Enc. dir., XLIV, Milano, 1992; Martorano, Lineamenti generali dei titoli di credito e titoli cambiari, Napoli, 1979; Sacco, La continuità della girata, Riv. dir. comm., 1951, 1; Tedeschi, Titoli di credito, in Dig. comm., Torino, 1998; Tedeschi, voce Assegno bancario, assegno circolare e assegni speciali, in Dig. comm., Torino, 1987; Tedeschi, voce Cambiale, in Dig. comm., II, Torino, 1987. |